Amsterdam: pic-nic con Alexander Calder nel parco del Rijksmuseum

19 Giugno 2014


La loro natura eterea, leggerissima, risulta in effetti spesso sacrificata all’interno di musei e gallerie. Quasi le pareti finissero per limitarne la possibilità di movimento, il dialogo insistito con lo spazio circostante, il gioco di correnti e di ombre che rivoluziona l’idea stessa di scultura. Trasformata in struttura animata, caleidoscopio tridimensionale di forme eleganti, interprete di una danza sublime.

Trovano una habitat a loro decisamente congeniale le diciannove sculture di Alexander Calder collocate, dal prossimo fine settimana e fino al 5 ottobre, nei giardini del Rijksmuseum di Amsterdam, per quella che diventa la prima mostra all’aperto mai dedicata all’artista. A firmare l’evento Alfred Pacquement, già direttore del prestigioso centre Pompidou di Parigi, che ha ottenuto opere in prestito da importantissime collezioni pubbliche e private sparse per i quattro angoli del globo.

A compiere il viaggio più lungo è probabilmente Janey Waney  , architettura alta quasi otto metri, dal 2011 collocata nell’esclusivo Gramercy Park di New York. Un’area interdetta ad altri che non siano i residenti della facoltosa Lexington Avenue, a sud di Manhattan, che si autotassano per garantire la manutenzione del parco: condizione che rende il momentaneo trasloco della statua in Olanda un evento più unico che raro.

Con l’arrivo delle state si moltiplicano le iniziative che invitano a vivere i quasi quindicimila metri quadri del giardino che abbraccia uno tra i luoghi d’arte più visitati d’Europa. Prosegue fino a fine giugno l’iniziativa #RijkslovesJune : questo l’hastgag con cui postare sui social network le proprie foto delle opere o degli scorci più suggestivi della collezione. Le più caratteristiche vengono premiate con un ghiotto cestino da pic-nic (con tanto di bottiglia di champagne!), da consumare rigorosamente nel parco del museo.