Deep Purple, Yes e Uriah Heep per il tributo ai Doors

29 Giugno 2014


È passato poco più di un anno dal 20 maggio 2013, data listata a lutto per tutti gli amanti del rock: giorno che ha visto spegnersi, dopo una lunga malattia, il leggendario Ray Manzarek. L’architetto dei Doors, alter ego perfetto di Jim Morrison: nasce dalla volontà di ricordare entrambi il progetto che ha portato in sala d’incisione alcuni tra i più grandi protagonisti della scena hard-rock e del progressive Anni Sessanta. Per incidere Light My Fire: a classic rock salute to The Doors .

Sedici le pietre miliari della band di Los Angeles reinterpretati da un parterre di prim’ordine, che annovera tra gli altri il grandissimo Keith Emerson e uno scatenato Todd Rundgren. E che si diverte a mescolare le carte, mischiando tra loro i componenti di tre gruppi che hanno fatto la storia del rock: Deep Purple, Yes e Uriah Heep. “Divisi” rispetto alle formazioni con cui sono soliti esibirsi, ma uniti nella celebrazione degli indimenticabili colleghi.
È la voce del Purple Ian Gillian a intonare Light My Fire , con Rick Wakeman degli Yes a sedersi alle tastiere che furono di Manzarek; mentre le raffinatissime chitarre di Steve Morse hanno il compito di intonare Touch Me . Non mancano, tra gli ospiti, altri grandi interpreti: come il tastierista dei Dream Theater Jordan Rudess e lo storico frontman degli esagerati New York Dolls David Johansen.

Mentre il tributo discografico è già una realtà, resta in alto mare il progetto per il suggestivo concerto commemorativo che i Doors superstiti – Robby Krieger e John Densmore – hanno in mente di dedicare ai compianti Morrison e Manzarek. Dopo il riavvicinamento tra i due, divisi da un’annosa battaglia legale sulla titolarità dell’uso commerciale del nome della band, resta da superare lo scoglio dell’ingaggio di una line-up che entrambi vorrebbero stellare.