Mezzo secolo di Gattopardo. In mostra a Taormina

17 Giugno 2014


“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”  afferma serafico il personaggio di Tancredi, nipote di una delle figure letterarie più affascinanti di sempre. Il principe Fabrizio, malinconico protagonista del leggendario Il Gattopardo  di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: romanzo simbolo degli atavici vizi italiani, splendidamente tradotto per il grande schermo dal genio di Luchino Visconti. Nelle sale proprio mezzo secolo fa.

Proseguono i festeggiamenti in Sicilia per il cinquantesimo anniversario – caduto formalmente nel 2013 – di una delle pellicole che hanno fatto la storia del cinema: è Taormina ad ospitare fino al 17 agosto, nella cornice di Palazzo Corvaja, la mostra che celebra gli interpreti di un’avventura straordinaria. Con un evento che, dopo essere stato accolto a Palermo, raggiunge la città nei giorni in cui si tiene la sessantesima edizione del suo celebre festival cinematografico.

Un percorso espositivo squisitamente narrativo, quasi didattico quello elaborato da Caterina D’Amico: nelle prime sale ecco la documentazione relativa al romanzo, con prime edizioni, lettere e autografi; poi via alle testimonianze dal set. Quelle materiali, con gli splendidi costumi indossati da Claudia Cardinale e Burt Lancaster e le foto di scena scattate da Giovan Battista Poletto e Nicola Scafidi; quelle documentarie, con bozzetti e copioni, carte e testi vari.

Non mancano i racconti in presa diretta, con l’ampia e articolata sezione video ad alternare spezzoni del film con le voci di chi ne ha reso possibile la realizzazione. Sono in gran parte inedite le interviste a circa trenta tra attori e tecnici impegnati sul set: dal costumista Piero Tosi alla sceneggiatrice Suso Cecchi d’Amico, che per questo lavoro vinse il Nastro d’Argento; dal produttore Goffredo Lombardo alla coppia Lancaster – Cardinale.