Nastri d’argento: il trionfo di Paolo Virzì

28 Giugno 2014


Sono stati assegnati per la prima volta nel lontano 1946, fatto che li rende i riconoscimenti più antichi del mondo del cinema dopo i mitici Oscar istituiti dall’Academy. Si è celebrata nella cornice del Taormina Film Festival la consegna dei prestigiosi Nastri d’argento, premi stabiliti dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. Quest’anno orientati in modo decisivo verso il nuovo corso della commedia d’autore.

Trionfa Il capitale umano  di Paolo Virzì, che porta a casa la bellezza dei sei riconoscimenti: oltre a quelli per miglior film, sceneggiatura, scenografia, montaggio e sonoro anche il doppio premio – consegnato ex aequo – ai due protagonisti Fabrizio Bentivoglio e Fabrizio Gifuni. Ma a sorprendere è il parodistico e irresistibile Song’e Napule , con cui gli irriverenti Manetti Bros. rivoluzionano il modo di intendere la commedia nera e il poliziesco: una formula che porta a casa quattro statuette.

Come accaduto per gli interpreti maschili anche il premio per la migliore attrice viene salomonicamente spartito tra due volti impegnati nella medesima pellicola: si tratta di Kasia Smutniak (nella foto) e Paola Minaccioni, protagoniste dell’Allacciate le cinture  di Ferzan Ozpetek. Dopo il successo ottenuto alla notte dei David di Donatello, altra soddisfazione per Pif: il suo La mafia uccide solo d’estate  è la migliore opera prima della passata stagione.

Ribalta il luogo comune secondo cui nessuno è profeta in patria Milena Canonero: per la costumista storica di Stanley Kubrick, tre volte premio Oscar per il suo lavoro sui set di  Barry Lyndon , Momenti di Gloria  e del Marie Antoinette  di Sofia Coppola, arriva il Nastro per gli abiti con cui ha vestito gli stralunati protagonisti del Grand Budapest Hotel  diretto da Wes Anderson.