Roma Capitale della street art. Una mostra al Macro Testaccio

27 Giugno 2014


È stata definita “quella sporca dozzina” , citando l’irriverente e scanzonata compagnia dell’omonimo film degli Anni Sessanta. Sono i dodici street artist che alla Pelanda, negli spazi Macro al quartiere Testaccio di Roma, giocano a suon di spray e stencil il più classico dei derby tra Italia e Francia. Sei i rappresentanti del Bel Paese, altrettanti i maestri d’Oltralpe a confronto in una mostra che, fino al prossimo 10 agosto, racconta le ultime evoluzioni dell’arte urbana.

Titola Urban Legends  il faccia a faccia che unisce idealmente Roma a Parigi, accomunando nei sogni e nelle aspirazioni due metropoli diverse per tradizione ma simili per fascino ed eleganza. Come dimostra la profonda maturità dei linguaggi che i rispettivi protagonisti della scena underground hanno raggiunto: partendo da Popay, firma storica del graffitismo delle banlieu, e arrivando ai potentissimi stencil del capitolino Lucamaleonte.  

Tutt’altro che astratta dai tempi della Storia la street art proposta a Roma, linguaggio dell’innovazione che non manca di guardare con giusto rispetto al passato. Si respira la lezione dell’arte cinetica, a cavallo tra optical e concettuale, nelle evoluzioni pittoriche del milanese Moneyless; mentre 108 sembra rifarsi, nell’uso dello spazio e nella matericità dei suoi interventi, ai grandi nomi dell’informale. Da Alberto Burri in poi.

Giovane per definizione, ma già storicizzata la street art: un concetto questo che si capisce chiaramente, al Macro Testaccio, nel confronto con i capostipiti della scena italiana e francese. Come l’italiano Eron o come Epsylon Point, decano della pochoir art transalpina, per l’occasione al lavoro insieme al connazionale C215. Per quello che suona come un passaggio di consegne generazionale.

[nella foto: Urban Legends – photo Carlo Taccari, FreakinART.com]