La Sardegna omaggia Maria Lai. Tre mostre in una

11 Luglio 2014


Orgogliosa e tenace, affascinata da una tradizione da vivere con doverosa devozione. Da interpretare come materia viva, ingrediente fondamentale per una creatività che non reitera formule del passato inevitabilmente svuotate di energia ma le reinventa, innervandole con nuova potenza espressiva. Questa Maria Lai, tra le più importanti artiste italiane contemporanee. Figura schiva, ma dal fascino assoluto; ricordata a un anno dalla scomparsa dalla sua Sardegna.

Tre location diverse per un unico grande progetto espositivo, tre spazi letteralmente cuciti tra loro. In omaggio a un fare arte che, per Maria Lai, ha sempre guardato al tessuto come codice di riferimento: simbolo di una femminilità arcaica, legame profondo con le proprie radici trasformato in elegante segno per una comunicazione che va oltre il tempo. Si parte dal Palazzo di Città di Cagliari (10 luglio – 2 novembre) con la parte se vogliamo più “museale” del progetto: una retrospettiva che guarda al percorso compiuto tra anni Quaranta e anni Ottanta.

Fanno sfoggio della propria struggente fisicità i fascinosi libri cuciti e la serie dei telai realizzati negli Anni Settanta, ma anche le terrecotte: nella dimostrazione pratica della natura quasi carnale del lavoro di Maria Lai. Evoluto negli ultimi trent’anni della sua carriera seguendo anche altre direttrici: quelle del teatro, della narrazione, dell’arte relazionale e sociale. Episodi radunati nelle sale del MAN di Nuoro (11 luglio – 12 ottobre), in un allestimento arricchito da importanti documenti video. E dallo scenografico intervento dello stilista Antonio Marras, autore di un commovente omaggio in forma di installazione.

Il giro si chiude, inevitabilmente, a Ulassai: il piccolo borgo eletto dall’artista a residenza e museo a cielo aperto, luogo dove intervenire in modo tangibile sul paesaggio. È qui che a sede, nella vecchia Stazione ferroviaria, il museo che ricorda Maria Lai, presentato per l’occasione nell’allestimento originale da lei stessa immaginato; ed è qui che, sabato 12 luglio, i visitatori sono accompagnati in un tour guidato tra spazio urbano e campagne circostanti, alla scoperta dei lavori – tra installazioni site-specific e vera e propria land art – che testimoniano l’attaccamento dell’artista alla sua terra natale.