Il mondo in uno scatto. Steve McCurry a Monza

29 Ottobre 2014


Sono già passati cinque anni dall’ultima volta che Steve McCurry è transitato nel Nord Italia: memorabile la retrospettiva che Milano, nella magica cornice di Palazzo della Ragione, aveva dedicato a colui che consideriamo uno tra i maggiori fotografi del nostro tempo. È giunto dunque il tempo di rincontrarsi. Per fare il punto su nuovi lavori e ultimi progetti, nella costruzione di un percorso dialettico che ci porta a osservare, secondo luci differenti, anche i lavori storici.

Sembra abbonato alle location affascinanti McCurry, che ha il compito di tenere a battesimo i locali della Villa Reale di Monza recentemente restituiti alla collettività, dopo una doverosa fase di restauro: inaugura in queste ore (e resta a disposizione del pubblico fino al prossimo mese di marzo) la spettacolare Oltre lo sguardo , mostra che sceglie di muoversi partendo da uno tra i tanti generi che il reporter ha contribuito a rivoluzionare. Quello del ritratto.

In scena una parata di perfetti sconosciuti, donne e uomini come mille nel mondo, ma eternati – trasformati in autentiche icone contemporanee – dalla maestria e dalla sensibilità di chi è capace di abbattere ogni tipo di filtro. E impossessarsi, con fermezza gentile, dell’anima di chi gli sta davanti; sublimando la necessità dell’uso del mezzo tecnologico in un incrocio di emozioni e suggestioni. Semplicemente unico.

Immancabile la presenza degli occhi verdissimi di Sharbat Gula, l’ormai leggendaria inconsapevole testimone dell’orgoglio afghano immortalata durante la guerra contro le truppe sovietiche negli Anni Ottanta. Un’immagine che è simbolo del modo che ha McCurry di tessere storie, raccontare intere vite, solo poggiando il proprio dito – per una frazione infinitesimale di secondo – sul tasto che governa lo scatto. Racchiudendo in quel gesto il mondo intero.