È morto Leonard Nimoy, il volto del signor Spock di Star Trek

27 Febbraio 2015

Leonard Nimoy

Oggi, il mondo ha perso un grande uomo, mentre io ho perso un grande amico. Ti restituiamo alle stelle, Leonard. Ci hai insegnato la ‘Lunga Vita e Prosperità’ e così hai vissuto, infatti. Mi mancherai tanto, in tante occasioni.” Questa è la dedica – tradotta in italiano – di George Takei a Leonard Nimoy, che è venuto a mancare oggi all’età di 83 anni. Così il Signor Sulu, timoniere dell’Enterprise, prende congedo definitivo dal suo superiore, l’indimenticabile Signor Spock.

È vero, il pubblico televisivo e cinematografico di tutto il mondo ha perso oggi ben più di un attore: stroncato da una grave malattia polmonare che lo affliggeva da un anno, Leonard Nimoy porta con sé l’immagine del suo personaggio più celebre, l’extraterrestre vulcaniano – ma solo a metà – di Star Trek. Parliamo naturalmente della serie televisiva classica, quella degli anni Sessanta da cui sono poi conseguiti i vari spin-off e i tanti lungometraggi.

Suona strano, pensare – ora che milioni di fan danno addio al loro attore-personaggio preferito – che Spock rimase nell’universo di Star Trek solo grazie alla strenua difesa del suo creatore Gene Roddenberry, nonostante la produzione volesse cancellare quelle orecchie a punta dopo il fallimento della puntata pilota. Suona strano pensare che la stessa serie chiuse dopo sole tre stagioni, dando vita a un movimento di fan che – tra convention in costume e citazioni in Klingon – ha di fatto cambiato il futuro, quantomeno della fiction fantascientifica.

Questo incredibile successo, se non può ascriversi unicamente a Nimoy, di certo deve molto all’attore scomparso oggi. Affinando man mano la caratterizzazione “aliena” del suo alter ego vulcaniano, Nimoy ha portato sul piccolo e sul grande schermo il personaggio più complesso di Star Trek: parte dell’equipaggio, eppure portatore di un’irriducibile alterità rispetto agli esseri umani che lo compongono.
Anni dopo la serie originale, l’attore confessava di percepire nel suo stesso comportamento quelle peculiari attitudini sociali, certe espressioni e persino alcuni schemi mentali – totalmente logici, ovvio – che avevano reso celebre il suo personaggio. A differenza di molti altri interpreti di serie televisive divenute di culto, Nimoy non sembrava mai sentirsi soffocato dal suo alter ego vulcaniano: “Se dovessi scegliere di essere qualcun altro, vorrei essere Spock”, ha lasciato scritto.