Leonardo da Vinci, il mito a Milano

18 Aprile 2015

Leonardo da Vinci, San Giovanni Battista, Museo del Louvre, Parigi

Ha da poco inaugurato nella prestigiosa sede di Palazzo Reale, a Milano, Leonardo 1452-1519. Il disegno del mondo, la più completa esposizione monografica intitolata al maestro Leonardo da Vinci in territorio italiano. Una mostra imperdibile, vero fiore all’occhiello dell’offerta culturale concepita dalla città per Expo 2015: fino al 19 luglio, il pubblico potrà osservare da vicino una eccezionale selezione di capolavori, tra dipinti e disegni autografi, del grande genio della storia dell’arte.

Promossa dal Comune di Milano e prodotta da Palazzo Reale e Skira Edizioni, la rassegna è il frutto di un lavoro internazionale durato sei anni, coinvolgendo anche prestatori d’eccellenza come il Louvre e la Corona britannica.
Fornendo un’esaustiva visione d’insieme, i curatori Pietro C. Marani e Maria Teresa Fiorio sono riusciti nell’impresa di generare un adeguato colpo d’occhio sulla produzione creativa di Leonardo.

Vale subito la pena di menzionare i diversi dipinti di Leonardo presenti in mostra: il San Gerolamo della Pinacoteca Vaticana, la Madonna Dreyfuss proveniente dalla National Gallery of Art di Washington, la Scapiliata della Galleria Nazionale di Parma. Ben tre opere importanti, infine, arrivano in prestito dal Museo del Louvre: la Belle Ferronière, l’Annunciazione, il San Giovanni Battista.
Gli oltre cento disegni, trenta dei quali provenienti dal famoso Codice Atlantico, rappresentano una rara testimonianza della poliedricità insita in uno dei protagonisti rinascimentali. Allestite con una precisa attenzione alla resa luminosa e raggruppate in dodici sezioni, le opere di Leonardo tengono le redini di una mostra che propone anche una ricca serie di manoscritti, sculture, incunaboli e cinquecentine provenienti da musei e biblioteche di fama mondiale.

L’utile accostamento dei lavori leonardeschi a quelli realizzati da colleghi ed epigoni dell’epoca è d’aiuto nel comprendere fino in fondo l’influenza dell’artista sulla storia della cultura, grazie alla sua capacità di spaziare dalla pittura all’ingegneria, dalla scultura all’anatomia alla musica, mantenendo intatti la propria verve creativa e uno sguardo sempre lucido sulla realtà.