I Tarocchi in giardino. Con Niki de Saint Phalle

7 Giugno 2015

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Il versante meridionale della collina di Garavicchio (frazione di Capalbio), nel cuore della Maremma Toscana, ospita un universo onirico che promette un’esperienza artistica indimenticabile. È il Giardino dei Tarocchi, progettato e costruito da Niki de Saint Phalle, poliedrica scultrice scomparsa nel 2002, nota per le sue imponenti figure realizzate con materiali diversi e colorati.

Sull’esempio del visionario Parque Guell di Antoni Gaudì a Barcellona e del Sacro Bosco di Bomarzo (Viterbo), Niki de Saint Phalle diede il via alla creazione del suo Giardino nel 1979, immaginando per i circa due ettari di terreno un popolo di figure monumentali, dedicate agli arcani maggiori dei Tarocchi.
22 sculture, molte delle quali sono addirittura abitabili, costellano il paesaggio naturale e colpiscono per la tecnica con cui son state ottenute: acciaio e cemento ricoperti di specchi, vetri e ceramiche colorate.
Frutto di un lavoro durato 17 anni e totalmente finanziato dall’artista per una cifra pari a dieci miliardi di lire, Il Giardino è stato aperto al pubblico nel 1998.

Nomi illustri del panorama artistico contemporaneo hanno collaborato alla nascita del magico parco. Tra tutti spicca Jean Tinguely, marito della scultrice, autore delle strutture metalliche che sostengono le enormi figure e dei mécaniques – assemblaggi semoventi in ferro – che le integrano.
Anche il “nostro” architetto Mario Botta ha partecipato all’impresa, realizzando il poderoso muro che separa il resto del mondo dal Giardino, accessibile solo attraverso una grande apertura circolare al centro della recinzione.

La piazza rappresenta l’essenza del parco, catalizzando l’attenzione sulla scenografica fontana dominata dalle figure della Papessa e del Mago, che danno inizio a un percorso tra strade di cemento su cui l’artista ha inciso i propri indelebili pensieri.