Vezzoli e il mito di Apollo e Marsia

9 Giugno 2015

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Per la sua nuova mostra nella Galleria Franco Noero di Torino, Francesco Vezzoli si affida alla letteratura latina, rispolverando il racconto mitologico di Apollo e Marsia, contenuto nelle Metamorfosi di Ovidio.
L’artista inscena negli spazi della galleria una riedizione allegorica della sfida musicale tra il dio greco e il sileno, che si concluse con la vittoria del primo, il quale decise di punire la superbia di Marsia legandolo a un albero e scorticandolo vivo.

Il percorso del visitatore nello spazio espositivo è obbligato e indirizzato verso il centro in cui si compie il clou della narrazione. Due sculture e nove light boxes compongono l’allestimento. Queste ultime rappresentano le nove Muse, che furono chiamate a giudicare la competizione e che l’artista ha realizzato ispirandosi alle incisioni del XV secolo conosciute come Muse dei Tarocchi del Mantegna.

Al centro, invece, si ergono una scultura originale romana in marmo del I secolo d.C., rappresentante un satiro, e una statua contemporanea (nell’immagine in apertura, scattata da Claudia Giraud) in cui l’artista si ritrae come il dio Apollo nell’iconografia della famosa opera del Belvedere.