La Rocchetta Mattei riapre al pubblico

8 Agosto 2015

Rocchetta-Mattei-foto-di-Giorgio-Bartolommei

La Rocchetta Mattei  (nella foto di Giorgio Bartolommei) è un affascinante esempio di architettura eclettica: è una miscellanea di stili – da quello ispanico-moresco al gotico – di forme e materiali. In passato, per la sua unicità è stato scelto come set cinematografico d’eccezione. Tra le sue mura, sono stati ambientati ben due film: Balsamus, l’uomo di Satana del 1968 di Pupi Avati ed Enrico IV del 1984, libera trasposizione dell’omonima tragedia di Luigi Pirandello, per la regia di Marco Bellocchio.

La particolare struttura fu fatta erigere nel 1850 dal conte Cesare Mattei sulle rovine di un antico maniero risalente al Duecento. Acquistata nel 2005 in stato di abbandono dalla Fondazione Cassa di risparmio di Bologna, la Rocchetta Mattei tornerà a essere visitabile a partire dal 9 agosto, anche se gli interventi di restauro sono stati completati per due terzi.

Il singolare castello dalle cupole arabeggianti, situato alle pendici dell’Appennino bolognese, per il momento riaprirà le sue porte al pubblico solo nei weekend. Nel lungo termine, la Fondazione punta a investire sull’immobile e farne un polo multifunzionale da inserire stabilmente nel percorso culturale, artistico ed enogastronomico dell’area di Savignano e di Grizzana Morandi, il paese che negli anni Ottanta prese il nome dal pittore (Giorgio Morandi, naturalmente) che a lungo vi soggiornò.

Fino a poco tempo fa, tra i progetti più accreditati per l’edificio c’era l’idea di fare del castello un museo o di allestirvi una mostra permanente dedicata alla produzione poliedrica dell’artista Luigi Ontani, nato nel 1943 a poco più di dieci chilometri dalla Rocchetta. Era stato annunciato nel gennaio 2012, ma qualche mese fa lo stesso artista ha reso noto che il museo non si farà più.