I mondi metafisici di De Chirico e Nunziante

19 Settembre 2015

De-Chirico-Piazza-dItalia-1948

Sino al 9 novembre, nelle sale affrescate di Palazzo Mathis, a Bra, sarà visitabile la mostra Giorgio De Chirico – Antonio Nunziante. Oltre le apparenze. Con la curatela di Cinzia Tesio, l’esposizione mette a confronto lo storico iniziatore della pittura metafisica con il pittore napoletano, attualmente tra i massimi rappresentati della corrente artistica in Italia.

Attraverso le 50 opere esposte, la mostra evidenzia il legame e la continuità tra le poetiche dei due artisti, anche se entrambi hanno contribuito al genere con interpretazioni differenti. Il pubblico potrà constatare come nelle opere di Antonio Nunziante si ripetano – ma con inventiva – i principi estetici e i cardini concettuali che Giorgio De Chirico (nell’immagine in apertura, una sua Piazza d’Italia) elaborò quasi un secolo fa, senza mai formulare un manifesto scritto.

La costante nelle opere dei due autori è la rappresentazione di scenari che valicano l’apparenza fisica e tangibile della realtà: nei loro dipinti, mondi solitari e onirici sono abitati da oggetti enigmatici, mentre la presenza umana non è contemplata. Sia nelle opere di De Chirico che in quelle di Nunziante, la costruzione prospettica è incongruente e destabilizzante per chi osserva il quadro. Il tempo sembra congelato e anche le ombre sono insolite: o mancano del tutto o sono ingigantite come se fossero prodotte dalla luce di riflettori teatrali.

Ogni oggetto presente è parte di un sistema metaforico e spesso è simbolo di specifici tratti della psiche umana: “Giorgio De Chirico e Antonio Nunziante ci privano di un mondo di oggetti sicuro, piuttosto che darcelo”, spiega la curatrice. “Gli artisti spogliano gli oggetti di tutto ciò che era chiaro nella loro funzione, nel loro contesto e significato.