Le evoluzioni della scultura, dall’antica Roma al neoclassicismo

23 Ottobre 2015

Agostino Cornacchini (Pescia, 1686 – Roma, 1754 circa) Busto di Clemente XI Albani 1712 circa marmo di Carrara, altezza 100 cm

Dopo l’esposizione Gli atleti di Zeus che nel 2009 aveva riscosso successo di pubblico e critica, il Museo d’arte Mendrisio rinsalda la collaborazione con l’Antikenmuseum di Basilea – il maggiore istituto museale di arte antica in Svizzera – in occasione della mostra Roma eterna. Capolavori di scultura classica. La collezione Santarelli, in programma dal 25 ottobre al 31 gennaio 2016.

Con un allestimento ideato dall’architetto Mario Botta, l’esposizione presenta 65 sculture in marmo, alabastro e porfido, provenienti dalla collezione della famiglia Santarelli di Roma e datati tra il I secolo a.C. e il XIX secolo, ripercorrendo così l’evoluzione della scultura dall’età imperiale romana fino al periodo neoclassico, passando per il Medioevo e il Rinascimento.

Articolata in tre sezioni, l’esposizione si sviluppa tra statue romane d’ispirazione mitologica, busti di età imperiale, effigi di papi e imperatori – come quella che ritrae Federico II – tabernacoli medievali e statue di gusto barocco. La mostra si chiude con un campionario di frammenti di materiali lapidei pregiati, provenienti da differenti regioni del Mediterraneo.

[Immagine in apertura: Agostino Cornacchini, Busto di Clemente XI Albani, 1712 circa, marmo di Carrara, altezza 100 cm]