Giardini e pittura, da Monet a Matisse

13 Ottobre 2015

Auguste-Renoir,-Monet-Painting-in-His-Garden-at-Argenteuil,-1873

Il Cleveland Museum of Art dell’omonima cittadina statunitense ha da poco inaugurato una straordinaria esposizione incentrata sull’imprescindibile legame fra tecnica pittorica e soggetti naturali – in particolare i giardini – così ricorrente nella produzione artistica del secolo scorso e del tardo Ottocento.

Nata dalla collaborazione tra il museo statunitense e la Royal Academy of Arts di Londra, fino al 5 gennaio 2016 Painting the Modern Garden: from Monet to Matisse propone un originale colpo d’occhio sulla Modernità artistica, letta attraverso la lente di uno dei suoi soggetti più gettonati. In un percorso che segue la linea del tempo, la mostra prende come modello di partenza il leggendario Claude Monet, caposaldo della pittura en plein air e amante del giardinaggio.

La sua passione, tradotta in colore sulla tela, fu un solido punto di riferimento per la cerchia di Impressionisti a cui egli apparteneva, ma anche per i suoi successori, che si dedicarono al medesimo tema. L’esposizione raccoglie infatti una serie di capolavori post-impressionisti e realizzati dalle avanguardie novecentesche, in un variegato mosaico di stili e contesti storici che restituiscono la gamma di sfumature assunte dall’immagine del giardino in epoche differenti.

Dall’Impressionismo in poi, il giardino guadagna appunto una moltitudine di significati, che emergono con chiarezza dalle sue rappresentazioni. Angolo luminoso e quieto dove trovare rifugio, sfondo ideale per sperimentare gli effetti della luce sulla pittura o lussureggiante tripudio floreale, simbolo di un paradiso riconquistato, il giardino non ha mai smesso di stimolare la creatività artistica, arricchendo la tavolozza dei pittori con i toni della natura.

[Immagine in apertura: Pierre-Auguste Renoir, Monet che dipinge nel suo giardino di Argenteuil, 1873]