Performance di 552 ore per Theaster Gates

7 Novembre 2015

Theaster Gates, Sanctum, photo Max McClure

Si chiama Sanctum l’affascinante progetto ideato dal vulcanico Theaster Gates per la città di Bristol. Confermando il suo approccio socialmente orientato, l’artista americano ha rivitalizzato gli spazi abbandonati della Temple Church, la chiesa trecentesca nel cuore della cittadina inglese.

Riutilizzando materiali di scarto provenienti da ex edifici religiosi sparsi per Bristol, Gates ha creato una nuova costruzione, intima e originale, che evoca fin dal nome una dimensione quasi sacrale. La straordinaria peculiarità di Sanctum è la sua funzione: fino al 21 novembre, la struttura ospiterà una serie di momenti performativi che avranno luogo in maniera continuativa, 24 ore su 24.

Musicisti, performer, artisti del suono e della parola contribuiranno al progetto, esibendosi per il pubblico nel suggestivo ambiente ideato da Gates e dando luogo a un happening ininterrotto. Gli spettatori, trasportati in un flusso creativo inaspettato e sconosciuto, vivono l’incredibile opportunità di entrare in contatto diretto con l’opera, grazie alla presenza fisica degli stessi artisti.

L’assenza di un programma rende l’esperienza di Sanctum ancora più intrigante. I nomi dei performer, infatti, vengono svelati soltanto al termine di ciascuna giornata, aumentando così la curiosità del pubblico e spingendolo a vivere il momento performativo senza pregiudizi. Tra i numerosi artisti andati in scena fino ad ora spiccano i nomi di 4th Project, Béla Fleck e I Am Horse, ma le future esibizioni promettono di riservare nuove sorprese.