A Venezia, il maestro dell’astrattismo indiano

15 Novembre 2015

Gaitonde mostra pittura Collezione Peggy Guggenheim Venezia

Alla Collezione Guggenheim di Venezia è in corso la prima retrospettiva completa mai dedicata in Italia a Vasudeo S. Gaitonde, tra i più grandi artisti indiani del Novecento. Dopo il Solomon R. Guggenheim di New York, la pittura piena di poesia e di armonia, di intensità cromatica e di forza espressiva del maestro dell’astrattismo indiano resteranno esposte in Laguna sino al 10 gennaio 2016.

V.S. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita presenta oltre 40 dipinti e opere su carta – alcune delle quali inedite, provenienti dalle più importanti istituzioni pubbliche e collezioni private tra Asia, Europa e Stati Uniti – attraverso cui si ripercorrono le tappe della carriera dell’artista nato a Nagpur, in India, nel 1924: dalle prime composizioni figurative a tecnica mista, agli acquerelli ispirati dall’astrattismo di Paul Klee, passando attraverso le tele non-oggettive degli anni Sessanta e Settanta, fino ad arrivare alle ultime opere degli anni Ottanta e Novanta.

Oltre ad essere un raffinato artista, Gaitonde coltivava anche l’amore per la poesia vernacolare indiana, il cinema, la letteratura e il teatro internazionali, la musica classica occidentale e la filosofia zen, che influenzò in maniera particolare la sua pittura: “C’è un legame fortissimo tra il modo in cui Gaitonde pensava e viveva e il modo in cui dipingeva”, racconta il pittore Krishen Khanna a proposito dell’artista indiano.

Un’appendice preziosa della mostra è costituita da una selezione di foto tratte dal reportage di Bruce Frisch: il fotografo americano immortalò il pittore nel gennaio del 1965, mentre lavorava nel suo studio di New York, al Chelsea Hotel.