Il moto dell’acqua, metafora di tutte le migrazioni

26 Dicembre 2015

Alfredo-Jaar-Streamlines-Deichtorhallen-Hamburg

Sino al 13 marzo 2016, negli spazi museali della Deichtorhallen di Amburgo – un ex magazzino nella zona portuale della città – sarà visitabile Streamlines: Oceans, Global Trade and Migration.
Curata da Koyo Kouoh, l’esposizione presenta 15 visioni artistiche che riflettono sulle acque come “luoghi di passaggio per flussi di persone e beni, drammatiche transizioni, correnti di comunicazioni e informazioni, storie e esperienze umane”.

La mostra include disegni, collage, sculture, installazioni, film e fotografie di artisti internazionali come Kader Attia, Mark Boulos, Peter Buggenhout, Ken Bugul, Godfried Donkor, Theo Eshetu, Joana Hadjithomas, Khalil Joreige, Abdoulaye Konaté, Otobong Nkanga, Arin Rungjang, Thomas Rentmeister, Ulrike Ottinger e Wendelien van Oldenborgh.

Mentre le stampe di Bouchra Khalili rappresentano i percorsi migratori come costellazioni, Alfredo Jaar è presente con un’installazione-nuvola di grande impatto scenografico, sospesa sul soffitto di una stanza buia. Concepita in occasione della mostra, l’opera “rappresenta il ciclo infinito dell’acqua, tra le forme fisiche e attraverso la terra, l’aria e i corpi. Ci ricorda che ogni cosa è interconnessa e che il confinamento non può essere mai una soluzione”.

[Immagine in apertura: Alfredo Jaar, Streamlines, Deichtorhallen Hamburg]