Alle origini del libro moderno

7 Dicembre 2015


Sino al 28 febbraio 2016, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano renderà omaggio all’umanista Aldo Manuzio, uno dei più grandi stampatori della storia dell’editoria, in particolare del Rinascimento europeo.

In occasione dei 500 anni dalla sua scomparsa, la Pinacoteca ha esposto alcuni stampati di pregio appartenenti alla propria collezione e risalenti all’attività di Manuzio. Con la curatela di Marina Bonomelli e Angelo Colombo, la mostra presenta 30 esemplari dei 296 – tra cui 107 edizioni originali – presenti in Ambrosiana, oltre a strumenti tipografici d’epoca.

L’esposizione ripercorre l’attività dell’editore sino al 1515, mettendo in luce l’importanza storica, lo spessore culturale e il ruolo fondamentale della sua figura nell’avvio della produzione industriale del libro in epoca moderna: “Aldo, per primo, introdusse l’uso del formato tascabile, dei nitidi caratteri latini e della punteggiatura. Egli non ebbe soltanto doti manuali e nozioni teoriche di grande tipografo, ma fu anche un eccellente umanista, amante in particolare della lingua e della cultura greca”.

[Immagine in apertura: Hypnerotomachia Poliphili, in volgare, 1499]