Un rifugio creativo per gli artisti

3 Gennaio 2016


Tutti i creativi lo sanno: per ottenere buoni risultati, a prescindere dall’ambito di interesse, è necessario mantenere alto il livello di concentrazione e ritagliarsi uno spazio adatto alle proprie esigenze. In un mondo sempre più frenetico come quello attuale, l’impresa può risultare impossibile, ma un gruppo di professionisti newyorkesi ha ideato una soluzione quanto mai efficace.

Il Writing Pavilion progettato da Architensions – lo studio multidisciplinare guidato dall’italiano Alessandro Orsini e dall’americano Nick Roseboro – è nato per rispondere al desiderio di isolamento manifestato da molti artisti, spesso alla ricerca di un rifugio creativo. Nonostante le dimensioni ridotte – poco meno di 5 mq – l’originale struttura architettonica è funzionale e perfettamente integrabile nell’ambiente naturale circostante.

Ancorato a una piattaforma in cemento, l’edificio è costruito in legno strutturale (con sistema Balloon Frame) e rivestito ancora in legno. Oltre a essere dotato di un pozzo di luce disposto sul soffitto, il Writing Pavilion è dotato di una finestra all’altezza del piano di scrittura e di una porta di accesso vetrata, così da favorire condizioni luminose ottimali. Completano il progetto una scrivania a scomparsa e una seduta, strumenti indispensabili per qualsiasi amante delle arti grafiche.

[Immagine in apertura: il Writing Pavilion di Architensions, photo Cameron Blaylock]