A Parma, alla scoperta del Giappone più segreto

1 Marzo 2016

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Fino al 5 giugno 2016, il Palazzo del Governatore di Parma apre le porte a Giappone Segreto – Capolavori della fotografia dell’800: una mostra con 140 scatti originali, realizzati in un cinquantennio cruciale per la storia moderna nipponica.

Opera di artisti giapponesi ed europei, la rassegna propone gli esiti più alti di quel particolare connubio tra la tecnica fotografica occidentale e la maestria dei pittori locali che si diffuse nel paese a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
Animati dal desiderio di ritornare in patria con un ricordo fortemente verosimile del Giappone, i primi globetrotter provenienti da ovest, stimolarono la produzione queste immagini dal fascino inarrivabile, generate dall’unione della fotografia, la forma d’arte più d’avanguardia all’epoca, con la tradizione delle grafiche giapponesi: il risultato sono stampe fotografiche su carta all’albumina estremamente moderne, colorate a mano dagli abili artigiani locali.

Nel percorso espositivo, sviluppato secondo un criterio tematico, i capolavori della scuola di Yokohama occupano un ruolo centrale, mentre la figura di Enrico II di Borbone – fratello dell’ultimo regnante del Ducato di Parma, che tra il 1887 e il 1889 visitò il Giappone con la consorte e rientrò con una collezione di opere d’arte – accompagna i visitatori.
In mostra sono presenti anche otto album-souvenir con copertine in lacca giapponese, 20 rare carte de visite, 12 stampe xilografiche policrome dei migliori maestri dell’ukiyo-e e altre testimonianze dello sterminato patrimonio decorativo nipponico, tra cui un’armatura da samurai del XVIII secolo, le maschere del teatro classico nō e autentici kimono.

Curata da Francesco Paolo Campione, direttore del Museo delle Culture di Lugano e da Marco Fagioli, la mostra rientra nel programma di iniziative promesse in occasione del 150° anniversario della firma del Trattato di Amicizia e di Commercio tra Italia e Giappone.

[Immagine in apertura: Kusakabe Kimbei, Incontro di kendō, ante 1893]