Arte e narrativa, a misura di bambino

16 Marzo 2016

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Cosa dice la volpe, quando scopre di non poter raggiungere l’uva? E su cosa non concordano, la cicala e la formica? Sono risposte facili a darsi, a riprova di quanto alcune favole antiche siano ormai parte integrante della nostra memoria collettiva.
Proprio a due scrittori classici – il greco Esopo e il romano Fedro – è intitolata una doppia mostra in corso al MUSLI – Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia a Torino, che appunto esplora il tema de Le favole classiche tra arte e libri per l’infanzia.

Se alcune morali ci sono rimaste così impresse, infatti, molto si deve alla capacità immaginifica delle illustrazioni attraverso cui le più celebri favole ci sono state trasmesse, sin dall’infanzia.
La prima delle due esposizioni presenti a Palazzo Barolo – Metafore. Esopo e Fedro – Storie di animali – presenta a tal proposito una serie di 15 grandi incisioni calcografiche firmate da Graziella Navaretti Bartolini e raffiguranti alcune delle storie più belle, accostate a parti di testo realizzate in calligrafia da Giovanna Frova.

La grandissima perizia con cui immagini e testi riescono a evocare animali dalle fattezze reali, allo stesso tempo trasfigurandone caratteri e temperamenti per farne delle metafore esistenziali, è alla base dell’efficacia della favola stessa.
Una dimensione a metà tra esperienza quotidiana e sogno fantastico, che i bambini abitano da secoli; a testimoniarlo, la seconda mostra in corso presenta al pubblico una serie di preziose edizioni storiche provenienti dalla Biblioteca Internazionale di Letteratura Giovanile della Fondazione Tancredi di Barolo, realizzate dalla fine del Settecento agli anni ’50 del Novecento, oltre a giochi e libri animati.