Da Duchamp ai suoi eredi, la lunga vita del Dadaismo

24 Marzo 2016

Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q.

Dal 25 marzo al 26 giugno, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona, in Svizzera, ospiterà Marcel Duchamp. Dada e Neodada, una rassegna intitolata al leggendario artista dell’Avanguardia novecentesca e al determinante ruolo che egli giocò sulla scacchiera dell’arte contemporanea.

Organizzata in collaborazione con lo Staatliches Museum di Schwerin, in Germania, la mostra rientra fra le celebrazioni svizzere per il centenario della nascita del movimento Dada, fondato a Zurigo nel 1916, fra le mura del celebre Cabaret Voltaire. Sovvertendo norme e canoni precostituiti, Dada inaugurò un nuovo approccio all’arte, prediligendo il ready-made come strumento ed esito creativo.

Le opere di Duchamp presenti in mostra – concesse in prestito dal museo tedesco – testimoniano l’immediatezza e l’ironia dello spirito Dada, ben espresse da capolavori come L. H. O. O. Q – la famosa manipolazione della Gioconda leonardesca, munita di barba e baffi – la celebre Boîte-en-valise e alcuni ready-made come Il pettine e i Grembiuli della lavandaia.

Accanto alle opere di Duchamp troveranno spazio quelle degli artisti appartenenti a Fluxus – il movimento che riprese, in maniera diretta o meno, le istanze dadaiste – costituitosi nel 1962 ma già attivo alla fine degli Anni Cinquanta, grazie alla mediazione dello stesso Duchamp. Anche per i membri di Fluxus l’ironia e la rottura con gli schemi tradizionali furono due aspetti imprescindibili, come testimoniato dai lavori degli undici artisti presenti in mostra, fra cui Nam June Paik, Ben Vautier e Daniel Spoerri.

[Immagine in apertura: Marcel Duchamp, L.H.O.O.Q., dettaglio, 1919/64, Staatliches Museum Schwerin / Ludwigslust / Güstrow/ Ludwigslust / Güstrow, © Succession Marcel Duchamp / 2015, ProLitteris, Zurich]