Nuove rivelazioni sull’inquieto Van Gogh

17 Luglio 2016

Vincent Van Gogh, (particolare) Autoritratto con l'orecchio bendato, 1889

Non smette di far parlare di sé, Vincent Van Gogh. L’inquieto e geniale artista ottocentesco catalizza da decenni l’attenzione di storici e studiosi non solo sul suo straordinario talento pittorico, ma anche sulla sua complessa personalità e su alcuni eclatanti eventi di cui è stato protagonista.

Uno di questi – il celebre taglio che il pittore inflisse al suo orecchio sinistro nel 1888 – è alla base di Van Gogh’s Ear, il recente libro firmato da Bernadette Murphy, autrice di un’interessante scoperta. Grazie a un prezioso documento ritrovato in un archivio californiano, la ricercatrice ha potuto fare chiarezza sul misterioso gesto compiuto dall’artista.

Il documento, infatti, riporta un disegno realizzato da Felix Rey, il medico che curò Van Gogh il giorno successivo alla violenta mutilazione avvenuta con l’ausilio di un rasoio. Lo schizzo rivela che l’artista non si limitò a un taglio circoscritto al lobo auricolare, ma amputò l’intero orecchio, consegnandolo in dono a Rachel, una donna che al tempo viveva, come lui, ad Arles. A lungo ritenuta una prostituta, secondo le scoperte della Murphy la donna, il cui vero nome era Gabrielle, sarebbe stata una cameriera impiegata nel bordello frequentato al tempo da Van Gogh.

Una catena di misteri e scoperte insistono dunque sul disagio mentale vissuto dal pittore. Sono numerose le congetture in merito alle reali cause dei disturbi di cui soffriva il visionario autore e proprio in questo filone si inscrivono la mostra On the Verge of Insanity: Van Gogh and His Illness, allestita al Van Gogh Museum di Amsterdam fino al 25 settembre, e il convegno in programma a metà dello stesso mese. Medici ed esperti si confronteranno sulla natura psicologica e psichiatrica delle problematiche comportamentali di Van Gogh, cercando di far luce su una figura tuttora enigmatica.