Ippolito Caffi, un vedutista a Venezia

29 Agosto 2016


È un metaforico ritorno a casa, quello compiuto dal protagonista della mostra Ippolito Caffi 1809 – 1866. Tra Venezia e l’Oriente, allestita fino al 20 novembre nelle sale dello storico Museo Correr di Venezia, vera e propria città d’elezione dell’artista di origini bellunesi.

Classe 1809, Caffi si distinse non solo per l’impegno patriottico a sostegno della liberazione italiana dal dominio asburgico, ma anche per il travolgente talento pittorico, racchiuso nelle oltre 150 tele in mostra nel museo veneziano, appartenenti al corpus di opere donate dalla vedova dell’artista alla città lagunare.

Viaggiatore senza sosta, Caffi seppe ritrarre le mete dei suoi viaggi con una vitalità e una passione che non si attenuarono neppure durante la fuga da un arresto annunciato. Sulle sue preziose tele trovano spazio le vedute di Venezia, Roma, Napoli e dell’Oriente che tanto lo affascinava – dalla Grecia alla Turchia e all’Egitto, fino alla Siria, all’Armenia e alla Palestina. Vibranti e intensi, i paesaggi dipinti da Caffi sono testimoni di un fare pittorico anticipatore della rivoluzione impressionista e dell’approccio contemporaneo al vedutismo.

[Immagine in apertura: Ippolito Caffi, Egitto, carovana nel deserto, 1843]