Non solo mare: l’estate siciliana è all’insegna dell’arte

15 Agosto 2016

Bertozzi e Casoni, Brillo box con pappagalli, 2016, ceramica policroma

Per l’estate 2016, le principali istituzioni museali di Palermo sembrano aver adottato una sorta di tema comune, dal momento che le mostre in corso nel capoluogo siciliano sono dedicate ai grandi nomi dell’arte contemporanea italiana.
Alla GAM, per cominciare, è in mostra la personale dei ceramisti romagnoli Bertozzi & Casoni: 12 sculture, tra realtà e finzione, ironia e profonda riflessione sulla vita, sono a disposizione del pubblico fino al 4 settembre. Il Museo Riso, invece, fino al 10 settembre dedica una retrospettiva a Nunzio e alla sua scultura, a cura di Bruno Corà, in collaborazione con la Galleria Adalberto Catanzaro. Anche appena fuori Palermo, a Castelbuono, il Museo Civico cittadino approfondisce il percorso artistico dei gemelli Carlo e Fabio Ingrassia.

Capo d’Orlando si è concentrata invece su due nomi di grande richiamo internazionale, Banksy e Andy Warhol. Il padre della Pop Art, in particolare, è protagonista di ben tre iniziative in Sicilia: qui allo spazio LOC è in compagnia dello street artist che viaggia in incognito, protagonista di recente di una grande personale romana; da Photology a Noto sono in mostra 47 polaroid inedite in Italia; all’ex Convitto Ragusa, infine, sono esposte 120 opere della Collezione Rosini-Gutman con l’obiettivo di spiegare Warhol al grande pubblico.

Il Castello Ursino di Catania, infine, si trasforma in Museo della Follia: così recita il titolo della collettiva che – tra olii di Antonio Ligabue, dipinti di Pietro Ghizzardi e centinaia di opere dal Seicento ai giorni nostri – indaga l’evoluzione del concetto di pazzia; anche da un punto di vista legale, dal momento che in mostra sono presenti i documenti che raccontano la storia giuridica dell’alienazione in Italia.
Una visita merita sicuramente anche il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo, inaugurato lo scorso 3 giugno a Lipari. In una isola che è l’avamposto dei flussi migratori che giungono in Europa e quindi dei conseguenti squilibri sociali e culturali che tutto il mondo sta affrontando, un museo del genere diventa il simbolo dell’accoglienza. In mostra, gli oggetti dei migranti naufraghi restituiti dal mare.

[Immagine in apertura: Bertozzi e Casoni, Brillo box con pappagalli, 2016, ceramica policroma]