Álvaro Siza protagonista per tre giorni a Roma

25 Ottobre 2016


Anticipa Álvaro Siza, Sacro – la monografica curata da Achille Bonito Oliva e Margherita Guccione, con la direzione scientifica di Roberto Cremascoli, in apertura il prossimo 9 novembre al MAXXI –  il ciclo di appuntamenti che la Capitale è pronta ad ospitare dal 26 al 28 ottobre 2016.
In attesa di poter percorrere il percorso sinuoso, composto di “spazi ampi alternati ad altri volutamente ristretti in dialogo e contrapposizione con quelli del museo” che il maestro dell’architettura portoghese (in apertura, nella foto di Nicolò Galeazzi) ha concepito per la mostra in cui viene indagato il suo rapporto con il sacro, il MAXXI, l’Accademia Nazionale di San Luca e la chiesa dei Santi Luca e Martina ospitano tre incontri d’eccezione, coordinati da stessi Achille Bonito Oliva, Margherita Guccione, Roberto Cremascoli e Francesco Moschini.

Si comincia mercoledì 26 ottobre, alle 17.30, quando l’Accademia ospiterà l’opening delle due mostre dedicate al rapporto di Siza con Italia, che resteranno aperte fino al 25 febbraio 2017: Il grand tour. Álvaro Siza in Italia 1976-2016 e La misura dell’occidente. Álvaro Siza e Giovanni Chiaramonte.
Giovedì 27 ottobre, alle 18.00, l’architetto Premio Pritzker 1992 sarà protagonista di un talk con Roberto Cremascoli, ospitato negli spazi del museo progettato da Zaha Hadid; previsti anche gli interventi di Achille Bonito Oliva e Margherita Guccione. A seguire, avrà luogo una preview della mostra Sacro, nel cui percorso sono presenti progetti di edifici in cui l’architetto portoghese indaga il concetto di sacralità e oggetti religiosi disegnati per il Santo Padre. Parte integrante del progetto espositivo sono le fotografie di Fernando Guerra, Nicolò Galeazzi, José M. Rodrigues, Leonardo Finotti, Luís Ferreira Alves e Mimmo Jodice.
La conclusione della tre giorni è affidata allo straordinario incontro tra Umberto Riva, Álvaro Siza e Francesco Venezia, previsto per il 28 ottobre, alle 17.30, presso la chiesa dei Santi Luca e Martina.