Bernard Khoury e la sua Beirut, laboratorio per l’architettura

18 Ottobre 2016


Al via la stagione espositiva autunnale di SpazioFMG a Milano che, dopo aver ospitato Norway. Architecture, Infrastructure, Landscape e Architetture Contemporanee tra Messico e Italia, sposta ora il proprio interesse su una delle figure più interessanti del Medio Oriente: l’architetto libanese Bernard Khoury.
A partire dal 20 ottobre e fino al 2 dicembre, lo spazio espositivo di cui è responsabile scientifico e curatore Luca Molinari ospita infatti Bernard Khoury. In order of appearance.

Attraverso oltre 100 opere, tra disegni, visioni e fotografie “dove l’architettura e gli spazi della città, reali e immaginari, si sovrappongono, dialogano e si confondono“, la rassegna si propone nella forma di narrazione della “poetica del più visionario e imprevedibile tra gli architetti libanesi contemporanei“.
Il progetto espositivo, alla cui definizione hanno contributo lo stesso progettista originario di Beirut, con la collaborazione di Alessandro Benetti e Danielle Makhoul, si concentra sulle principali realizzazioni dello studio DW5, fondato nella capitale del Libano da Khoury nel 1993.

Le sue prime opere, una serie di locali notturni dai tratti metropolitani e spietati costruiti negli anfratti della città martoriata da una guerra infinita, scossero i critici per il mix d’ironia e controllo formale che solo i creatori puri si possono permettere”,  ha spiegato il curatore della mostra Luca Molinari.
Dall’inizio del nuovo secolo Beirut è il suo laboratorio e la sua fonte d’ispirazione. Metropoli cosmopolita, sofisticata, violentata e gaudente, la capitale del Libano oggi si presenta come uno dei terreni di ricerca e produzione tra arte, architettura e design più evoluti del Mediterraneo. In questi anni Khoury sta indagando il mondo residenziale con la progettazione di una serie di torri abitative che sembrerebbero sfidare ogni legge di mercato: completamente nere, metalliche, pochi dettagli studiati con la finezza del car-design, tagli di alloggi azzardati su lotti spesso impossibili.”