‘L’approdo’, un graphic novel che non ha bisogno di parole

10 Dicembre 2016


Uscito per la prima volta in Italia nel 2006, L’approdo di Shaun Tan torna in libreria in una pubblicazione curata dalla casa editrice Tunué.
L’autore, divenuto famoso nel 2011 quando il film in 3D The Lost Thing – tratto da una sua opera letteraria – si aggiudicò il Premio Oscar 2011 come miglior cortometraggio d’animazione, in questo volume affronta le difficoltà legate alla necessità di spostarsi dalla terra d’origine.

Come lo stesso Tan ha affermato, “gran parte di questo libro è ispirata ad aneddoti raccontati da migranti di varie nazionalità ed epoche, compresi quelli di mio padre, che dalla Malesia emigrò in Australia occidentale nel 1960”.
Australiano di origini malesi, osannato dalla critica e dal pubblico, l’autore ne L’approdo delinea una storia di migranti puntando esclusivamente sulle immagini. Privo di parole, il volume è frutto di un lavoro durato 4 anni ed è ricco di citazioni e memorie: dalla storia dell’arte al cinema, dalla letteratura alla fotografia.
Consacrato dal New York Times e dal Washington Post, premiato come miglior libro dal Publishers Weekly, dal Booklist e dalla New York Public Library Association, nelle 124 pagine della nuova edizione assicura emozioni autentiche al lettore.