A Milano nasce un nuovo Osservatorio della fotografia

9 Dicembre 2016

Joanna Piotrowska XXV Frowst,2013-2104 Silver gelatin hand print Courtesy Joanna Piotrowska

È Give Me Yesterday la mostra con cui Osservatorio, il nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi, esordisce a Milano. Nella centralissima Galleria Vittorio Emanuele II, Fondazione Prada mette a segno un altro traguardo dopo l’apertura delle due sedi di Venezia – in Ca’ Corner della Regina – e di quella nel capoluogo lombardo, nel sito di una ex distilleria riconvertito dallo studio di architettura OMA di Rem Koolhaas.

Collocato all’interno della Galleria progettata da Giuseppe Mengoni tra il 1865 e il 1867, oltre la copula in ferro e vetro, Osservatorio si estenderà su due livelli, con uno sviluppo superficiale di 800 metri quadri.
Obiettivo della nuova location è divenire un punto di riferimento nell’analisi delle tendenze e delle espressioni della fotografia contemporanea, che nello scenario contemporaneo ha acquisito forti valenze anche sul piano sociale e culturale. Con questa nuova apertura, Fondazione Prada punta a estendere ulteriormente il proprio raggio di azione nell’esplorazione del presente, destinando una specifica attenzione agli strumenti e alle modalità attraverso le quali la fotografia si è progressivamente imposta su scala internazionale.

Curata da Francesco Zanot, la mostra Give Me Yesterday – aperta dal 21 dicembre 2016 al 12 marzo 2017 – esaminerà lo stato della fotografia dei giorni nostri attraverso lavori concepiti in forma di diario personale da una selezione di autori. Saranno infatti esposti 14 interpreti italiani e internazionali – Melanie Bonajo, Kenta Cobayashi, Tomé Duarte, Irene Fenara, Lebohang Kganye, Vendula Knopova, Leigh Ledare, Wen Ling, Ryan McGinley, Izumi Miyazaki, Joanna Piotrowska, Greg Reynolds, Antonio Rovaldi, Maurice van Es – le cui opere sono state realizzate in un arco temporale che prende avvio all’inizio degli anni Duemila.
Le immagini dell’appuntamento inaugurale di Osservatorio si riveleranno capaci di dare vita a “un nuovo diario nel quale si confonde la fotografia istantanea con quella allestita, si imita la catalogazione ripetitiva del web e si usa la componente performativa delle immagini per affermare un’identità individuale o collettiva“.

[Immagine in apertura: Joanna Piotrowska, XXV Frowst, 2013-2104, silver gelatin hand print. Courtesy Joanna Piotrowska]