La Biennale di Architettura 2018 guidata da due donne

18 Gennaio 2017

Yvonne-Farrell-Shelley-McNamara Grafton Architects

Saranno le due progettiste irlandesi Yvonne Farrell e Shelley McNamara a curare la 16. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. Conclusa lo scorso novembre l’esperienza guidata dall’architetto cileno – Premio Pritzker 2016 – Alejandro Aravena, dal titolo Reporting from the Front, su proposta del Presidente Paolo Baratta il Cda della Biennale di Venezia ha affidato il prestigioso incarico alle fondatrici dello studio Grafton Architects.

Di base a Dublino, Yvonne Farrell e Shelley McNamara operano insieme dagli anni Settanta, quando hanno fondato la società che ancora oggi continuano a dirigere. Attive non solo in Europa, in particolare sul fronte della progettazione di complessi per istituzioni e università, in Italia hanno firmato la nuova sede dell’Università Bocconi a Milano. Tra i loro interventi più significativi, si segnalano inoltre gli uffici della Dublin City University, il Parson’s Building, il Trinity College a Dublino e il Government Department for the Office of Public Works, tutti in Irlanda.
Yvonne Farrell e Shelley McNamara legano il proprio nome anche a un’intesa attività di docenza – entrambe insegnano all’University College di Dublino, dal 1976, e sono titolari della cattedra di architettura all’Accademia di Mendrisio – e tengono attivamente conferenze in tutto il mondo.

Le neo-curatrici sono molto legate al contesto della Biennale, che le ha viste anche trionfare nel 2012 quando ottennero il Leone d’Argento “per la loro notevole presentazione di un nuovo campus universitario a Lima, che si ricollega alle idee di Paulo Mendes da Rocha“, come sottolineò  in quell’occasione la giuria.
Nel metterne in evidenza le doti e le competenze, il Presidente Paolo Baratta ha preannunciato che il duo seguirà la linea tracciata dalla Mostra di Alejandro Aravena. In particolare, Yvonne Farrell e Shelley McNamara “riprenderanno lo stesso tema da un altro punto di vista volgendo attenzione alla qualità dello spazio pubblico e privato, dello spazio urbano, del territorio e del paesaggio quali riferimenti principali e finalità della stessa architettura. Le curatrici, note per la raffinatezza del loro lavoro, sono conosciute anche per una intensa attività pedagogica e per la loro capacità di coinvolgere e appassionare le nuove generazioni”.

La sola donna ad aver fin qui diretto un’edizione della Biennale di Architettura era stata l’architetto giapponese Kazuyo Sejima, che nel 2010 curò la Mostra dal titolo People meet in architecture.