L’arte contemporanea sale sul piedistallo

13 Gennaio 2017

David Shankbone, The Highline aerial view, New York, 2014, fonte Flickr

La vicenda dell’High Line newyorkese è nota a livello internazionale. Ex linea ferroviaria sopraelevata per il trasporto merci, dismessa negli anni Ottanta, la preziosa infrastruttura fu salvata dalla demolizioni e trasformata, a partire dal 2006, in uno dei parchi metropolitani più affascinanti al mondo, progettato da Diller and Scofidio+Renfro e da James Corner Field Operations

L’intera operazione non sarebbe stata possibile senza l’apporto di Friends of the High Line, l’organizzazione fondata nel 1999 e oggi ancora in prima linea nella realizzazione di un nuovo progetto – High Line Plinth – che alzerà il sipario nel 2018, quando la parte terminale del parco diventerà uno spazio permanente riservato all’arte contemporanea.

Ispirato al Fourth Plinth di Londra – un piedistallo costruito nel 1841 per ospitare la statua di William IV, rimasto vuoto per insufficienza di fondi e oggi ospite di installazioni di arte pubblica, nel cuore di Trafalgar Square – per 36 mesi High Line Plinth accoglierà a rotazione le opere di due artisti fra i 12 selezionati da High Line Art, la sezione curata da Cecilia Alemani. Qualche nome? Jonathan Berger, Jeremy Deller, Sam Durant, Simone Leigh, Roman Ondak, Paola Pivi e Haim Steinbach.

[Immagine in apertura: David Shankbone, The Highline aerial view, New York, 2014, fonte Flickr]