Alla Biennale di Venezia, anche i reperti dal National Museum of Iraq

21 Febbraio 2017


Cresce l’attesa per l’avvio della 57esima Biennale d’Arte di Venezia, guidata da Christine Mace e in programma dal 13 maggio al 26 novembre 2017e. A Viva Arte Viva, questo il claim della prossima edizione, sarà presente con un padiglione nazionale anche l’Iraq: il progetto espositivo Arcaico sarà coordinato da Francis Alÿs e curato da Tamara Chalabi e Paolo Colombo, attuali art advisor al Museo di Arte Moderna di Istanbul.
Oltre a riunire le opere di 8 artisti moderni e contemporanei iracheni, l’esposizione attiverà uno straordinario – e fin qui del tutto inedito – dialogo con opere antiche, provenienti proprio dal tormentato Paese del Medio Oriente.

Per la prima volta, infatti, sculture, reperti archeologici, giochi e altri manufatti risalenti a 7mila anni fa e provenienti dal National Museum of Iraq varcheranno i confini nazionali per approdare in Laguna. Il museo, il principale della capitale Bagdad, conserva straordinarie collezioni e testimonianze delle civiltà dell’area mesopotamica. Istituito negli anni Venti, è stato al centro di numerose traversie a partire dagli anni Novanta, durante la guerra del Golfo. Saccheggiato nel decennio successivo, ha riaperto i battenti solo nel 2015.

Nel frattempo, alcune delle opere trafugate sono state recuperate e confluiranno in parte nel padiglione nazionale, la cui organizzazione complessiva è stata affidata alla Fondazione Ruya, un ente non profit attivo nella salvaguardia del patrimonio culturale iracheno.

[Immagine in apertura: Assyrian Hall, National Museum of Iraq, dicembre 2016. Photo by Solider 16IQ, fonte Wikipedia]