Bellini e i suoi seguaci: una grande mostra a Conegliano

24 Febbraio 2017

Giovanni Bellini (Venezia, 1430 circa-1516) Madonna con il Bambino 1470 Tempera su tavola, cm. 83x62,5 Rovigo, Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi, inv. 141

Resta aperta fino al 18 giugno 2017, Bellini e i Belliniani. Dall’Accademia dei Concordi di Rovigo, attesa mostra con cui il Comune di Conegliano e Civita Tre Venezie proseguono il percorso di ricerca sulla pittura veneziana e veneta del Quattro e Cinquecento, intrapreso nell’ultimo triennio. Nelle sale di Palazzo Sarcinelli, a Conegliano – in provincia di Treviso – il nuovo percorso espositivo propone un viaggio alla scoperta dei collaboratori e dei seguaci del Maestro Giovanni Bellini, tra gli interpreti più significativi del Rinascimento italiano. La mostra intende celebrare la sua straordinaria figura nel quinto centenario della morte, attivando un confronto con le opere provenienti dalla prestigiosa Accademia dei Concordi di Rovigo.

Snodandosi in 7sezioni tematiche – L’alba del Rinascimento; Madonne con il Bambino; Devote meditazioni; Imago Christi; Suggestioni dal Nord; Metamorfosi; Teste e ritratti – la rassegna affianca due celebri capolavori di Bellini – la Madonna col Bambin Gesù e il Cristo portacroce – con opere di artisti italiani e stranieri.
Tra i protagonisti della mostra figurano infatti Palma il Vecchio, Dosso Dossi, Tiziano, Tintoretto, alcuni maestri tedeschi e fiamminghi – come Mabuse e Mostaert – a testimoniare la portata del contributo della pittura del Giambellino, in una dimensione sia veneta, sia estera. Naturalmente sono presenti anche le opere dei suoi discepoli Andrea Previtali, Marco Bello, i Santacroce.

Bellini e i belliniani arriva dopo le fortunate esperienze espositive di Un Cinquecento Inquieto, del 2014; Carpaccio. Vittore e Benedetto da Venezia all’Istria, del 2015 e, della più recente I Vivarini. Lo splendore della pittura tra Gotico e Rinascimento.
Oltre ad offrire un’occasione per cogliere in profondità la portata dell’eredità belliniana, ricostruendo rapporti e connessioni con pittori coevi e successivi, la mostra si estende oltre la dimensione fisica che le è propria. Infatti, è accompagnata da una serie di itinerari d’arte  concepiti sulle orme di Bellini: un modo per conoscere i luoghi in cui si svolse la parabola umana e professionale dell’artista.

[Immagine in apertura: Giovanni Bellini, Madonna con il Bambino, dettaglio, 1470, Rovigo, Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi, inv. 141]