Un docufilm di Jim Jarmusch su Iggy Pop and The Stooges

19 Febbraio 2017

© Photo by Sukita, Iggy Pop, 2013

Iggy Pop e The Stooges, gruppo fondato alla fine degli anni Sessanta ad Ann Arbor in Michigan, sono i protagonisti del documentario Gimme Danger, diretto da Jim Jarmusch. Il film – che arriva nelle sale italiane solo il 21 e 22 febbraio, distribuito da Nexo Digital e BIM dopo l’anteprima al Festival di Cannes 2016 – racconta la storia di una band che, aggredendo il pubblico con una miscela di rock, blues, R&B e free jazz, pose le basi per quello che sarebbe stato chiamato nei decenni successivi il “punk rock alternativo” e venne così inserita dalla rivista Rolling Stone nella lista degli artisti immortali.

Il docufilm di Jarmusch mostra proprio gli anni della nascita del gruppo, approfondendone gli aspetti musicali, culturali, politici e storici e narrando le avventure e disavventure di Iggy Pop, Ron Asheton, Scott Asheton e Dave Alexander (e poi di Steve Mackay al sassofono), le loro ispirazioni, la sfida commerciale rappresentata dalla loro musica, ma anche la straordinaria eredità che hanno lasciato alle band che sono venute dopo di loro.
Il film, che unisce spezzoni di cartoni animati d’epoca, interviste, immagini di repertorio e interviste realizzate appositamente, prende il titolo da un brano di Raw Power, l’ultimo album di The Stooges del 1973, soffermandosi sulla figura del suo leader carismatico: l’Iguana Iggy Pop.

È lui che narra gli esordi alla batteria, suonata nella roulotte in cui è cresciuto, e poi i trascorsi nella band The Iguanas – il gruppo con cui ha suonato nella prima metà degli anni Sessanta fino al periodo di The Stooges, dal 1967 al 1974 (la reunion della band con una nuova formazione avverrà solo nel 2003). Una carriera anarchica fatta di successi e cadute, che lo hanno consacrato assieme a The Stooges come punto di riferimento assoluto del punk americano.