La storia di Dawson City, dai ghiacci al grande schermo

21 Marzo 2017


È una storia che mescola realtà e fiction, quella narrata da Dawson City. Il tempo tra i ghiacci, il lungometraggio firmato dal vulcanico regista americano Bill Morrison e incentrato sulle alterne fortune della cittadina canadese che, tra la fine dell’Ottocento e gli anni Venti del secolo scorso, fu il cuore pulsante della corsa all’oro americana.

Tutto prende origine dal ritrovamento, negli anni Settanta del Novecento, di un corpus di pellicole sepolte sotto i ghiacci, emerse durante una campagna di scavi laddove un tempo c’era un campo da hockey. Ben 533 pellicole preziosissime, collocabili fra gli anni Dieci e Venti del Novecento, giunte a Dawson City quando la città pullulava di vita. Nel momento in cui la febbre dell’oro si spense, quei film rimasero travolti dall’oblio che colpì la città canadese.

Morrison ha dunque scelto di riannodare i fili di una storia troppo affascinante per essere dimenticata, montando il found footage in maniera sapiente e restituendo un efficace colpo d’occhio non solo su una delle ultime frontiere degli insediamenti americani dell’epoca, ma anche sugli esordi del cinema. Ad accompagnare l’impresa, le musiche originali di Alex Somers, storico collaboratore dei Sigur Rós.