Un documentario sui templi perduti della musica

15 Marzo 2017


Dove un tempo si sono esibiti Beatles, Ramones, Clash, Iggy Pop, oggi ci sono una palestra, un teatro di prosa e un ristorante di lusso. Stiamo parlando dell’Hammersmith Palais di Londra, del Quartier Latin di Berlino e del Rose Bonbon di Parigi: i club ora diventati protagonisti di un cortometraggio, Loud Places, diretto da Mathy Tremewan e Fran Broadhurst, che li celebra attraverso immagini di repertorio e il ricordo vivo di chi quei locali li frequentava abitualmente.

È stata una grande rivoluzione persa, non succederà mai più niente di simile”: questo il sentimento comune che serpeggia tra gli intervistati, spesso di mezza età e consapevoli di essere stati testimoni di un momento irripetibile che non si ripeterà mai più.
Come all’Hammersmith Palais, dove hanno suonato un po’ tutti i più grandi: i Beatles, i Rolling Stones, David Bowie, gli Smiths (nella foto in apertura), i Cure, gli U2. “Potevi andare sola in posti come l’Hammersmith e non sentirti mai sola – racconta una frequentatrice – le persone si trovavano, si connettevano in un modo impensabile adesso: completi estranei sembravano incollarsi l’uno all’altro”. Di tutto questo, ora non è rimasto più niente, fatto salvo un fondamentale documentario di sei minuti, a ricordarne gli antichi fasti.