Ad Art Basel, una serie di opere “illimitate”

4 Maggio 2017


Sono Francesco Arena, Massimo Bartolini, Enrico Castellani, Paolo Icaro, Giulio Paolini e Pier Paolo Calzolari gli artisti italiani che prenderanno parte alla prossima edizione di Art Unlimited. Inaugurata nel 2000, questa sezione della fiera di Art Basel si è progressivamente fatta strada tra gli addetti al settore per la sua capacità di intercettare, e in alcuni casi anticipare, le tendenze che andranno a incidere nel mercato. Per valutare adeguatamente tutti i 76 progetti selezionati da Gianni Jetzer – curator-at-large del Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, con un passato diviso tra il Migros Museum für Gegenwartskunst di Zurich, la Kunst Halle di St. Gallen, e l’Istituto svizzero di New York – sarà necessario attendere le giornate clou di Art Basel, attesa dal 15 al 18 giugno prossimo.

Oltre allo spaccato – tutto al maschile – offerto dalla rappresentanza italiana, la presenza di donne si preannuncia valida e interessante. Si segnalano i nomi di Donna Huanca, i cui assemblaggi hanno conquistato il pubblico di ARCO Madrid; della fotografa La Toya Ruby Frazier, i cui lavori restituiscono un’indagine sociale estesa anche al razzismo, e del duo di performer FORT, formato da Alberta Niemann e Jenny Kropp, all’attivo in formazione congiunta dal 2008.

Opere ibride e azioni, stando agli osservatori, dovrebbero imporsi sulle altre proposte artistiche. In particolare è alta l’attesa del mondo del collezionismo per le opere, tra le altre, di Ragnar Kjartansson, Subodh Gupta, Jonathan Horowitz, Philippe Parreno, Doug Aitken, Cory Arcangel, Tacita Dean, Tobias Rehberger.

[Immagine in apertura: Richard Smith, Shuttle, 1975. Courtesy of the artist and Galerie Gisela Capitain]