Conto alla rovescia per la Fondazione Foster a Madrid

12 Maggio 2017


Dopo una lunga gestazione, aprirà il prossimo primo giugno, a Madrid, la Fondazione Norman Foster. La sede spagnola dell’istituzione voluta dall’archistar britannica occupa un palazzo signorile risalente agli inizi del Novecento. Realizzato da Joaquín Saldaña come residenza del Duque de Plasencia – successivamente impiegato come ambasciata di Turchia e a sede di un istituto bancario – l’edificio si sviluppa su una superficie interna di 2500 metri quadri.
I vincoli posti sul complesso dalla locale commissione per la tutela del patrimonio storico hanno impedito a Foster di intervenire sulla facciata; tuttavia gli interni sono stati rimodellati e accolgono una biblioteca e l’archivio del progettista. Nel cortile interno dell’edificio è stato inserito un padiglione destinato agli eventi, definito esternamente da pannelli autoportanti in vetro laminato.

Concepita senza scopo di lucro, la Fondazione Foster agisce a supporto delle giovani generazioni di architetti, elargendo borse di studio. È diretta dalla storica dell’arte María Nicaor, professionista con all’attivo esperienze professionali al Victoria & Albert di Londra e al Guggenheim Museum di New York.
In occasione dell’apertura è stato annunciato, al Teatro Real di Madrid, Future is now, evento internazionale nel corso del quale verranno dibattuti i temi della città, della tecnologia, del design e delle infrastrutture. Tra i relatori si segnalano Michael Bloomberg, ex sindaco di New York, Jonathan Ive, responsabile design in Apple, Patricia Urquiola, architetto e designer, e gli artisti Olafur Eliasson e Cornelia Parker, autrice di una scultura posizionata all’esterno della Fondazione.

Premiato con il Pritzker Prize 1999, proprio a Madrid Foster si è di recente aggiudicato il concorso internazionale per la ristrutturazione del Salón de Reinos, passaggio chiave nel quadro dell’estensione della superficie espositiva del Museo del Prado.