Il Giappone visto con gli occhi di Igort

12 Maggio 2017


È in programma anche una conversazione tra Igort e Adriano Ercolani, in occasione della mostra dedicata alla produzione del celebre fumettista italiano, che prende il via sabato 13 maggio alla Galleria dell’Incisione di Brescia.
Fino al 25 giugno 2017, l’esposizione Igort – Banshun (tarda primavera) riunisce una selezione di tavole tratte dalle opere Quaderni Giapponesi – pubblicata da Coconino Press, nel 2015 – e da Gli assalti alle panetterie di Haruki Murakami, edita da Einaudi l’anno seguente.

Il legame che unisce l’autore – originario di Cagliari, dove è nato nel 1958 – con il Giappone è uno dei filoni tematici della rassegna bresciana. La collaborazione tra Igort e diversi editori giapponesi ha infatti concesso al fumettista italiano la possibilità di trascorrere lunghi periodi nel Paese del Sol Levante, stringendo relazioni personali, oltre a contatti professionali, con alcune delle figure più significative dell’universo del fumetto nipponico ed entrando in relazione con la cultura locale in profondità. Una testimonianza in tal senso è rappresentata dall’amicizia tra Igort e Jirō Taniguchi, amatissimo fumettista giapponese recentemente scomparso a soli 69 anni.

Il Giappone era diventato per me lo scrigno dei desideri e soprattutto il paradiso dei disegnatori. – Ha affermato Igort, riflettendo sul Paese – Inebriato dalle vecchie stampe giapponesi, mi ero addentrato in quel mondo di segni apparentemente semplici che celavano una sapienza misteriosa”.
Proprio analizzando il romanzo a fumetti Quaderni Giapponesi, in un articolo pubblicato ad aprile 2017, su Minima & Moralia, Adriano Ercolani ha affermato: “In quest’opera Igort si rivela autore sensibile non solo alle immediate suggestioni estetiche ma ai significati più profondi, alle meraviglie più nascoste e illuminanti della riflessione orientale. […] L’arte di Igort assume diversi volti, forme, stili, mescola sacro e profano, abbatte paletti culturali e gioca amabilmente con le convenzioni; esalta la sensualità ed insieme testimonia il raggiungimento di vette interiori, non dispregia la goliardia ma più spesso predilige toni elevati, sfiora altezze mistiche e scende nelle atmosfere più torbide”.