Le esplorazioni fotografiche di Tina Mazzini Zuccoli a Modena

8 Maggio 2017

N.A.S.A. Photo, Tina Zuccoli at Pad. 37 (Cape Canaveral, Florida), 1964, gelatina a sviluppo, 20.5x25.3 cm, courtesy Fondazione Fotografia Modena (Fondo Tina Zuccoli).

C’è spazio anche per una personalità forte, di quelle capaci di ispirare e che merita di essere conosciuta al grande pubblico, nel programma del festival Fotografia Europea 2017, in corso nella vicina Reggio Emilia, fino al prossimo luglio. Nell’ambito della kermesse, che in questa 12esima edizione si snoda secondo il fil rouge Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro, la Fondazione Fotografia Modena ha scelto infatti di essere presente con la mostra Tina Mazzini Zuccoli. ReVisioni di un archivio.

Curata da Silvia Vercelli e Andrea Simi, promossa da Fondazione Fotografia Modena, Fondazione Cassa di risparmio di Modena e Comune di Modena, l’esposizione affianca una selezione di opere concesse dall’archivio fotografico Tina Zuccoli con 13 originali “innesti di puro storytelling“.
La straordinaria figura della maestra elementare originaria di Imola – scomparsa a Modena, nel 2006 – viene restituita ripercorrendo i suoi numerosi viaggi nell’Artico e negli Stati Uniti, in particolare nella base spaziale di Cape Canaveral. Con il marito Enzo, Tina documentò con fotografie e testi le spedizioni scientifico-botaniche cui riuscì a prendere parte. Tra le situazioni che la coppia, tra gli anni Cinquanta e i Settanta, riuscì a seguire direttamente ci furono il censimento degli orsi bianchi dell’isola di Edge e alcune battute di cacciatori di balene.
Da ciascuno di questi viaggi, la fotografa-insegnante rientrava con diapositive 6×6, di cui molte scattate dal marito, ma anche con diari e resoconti: il materiale raccolto confluì in 16 diverse pubblicazioni che le valsero, nel 1992, la Laurea ad Honorem in Scienze Naturali.

Oltre alla natura selvaggia del Nord, Tina Zuccoli nutrì un particolare interesse per le navi portaerei e per i viaggi spaziali diretti verso la Luna che si susseguirono nel corso degli anni Sessanta. Una passione che la spinse a intraprendere una corrispondenza con la Marina Americana e con la NASA, la quale la invitò nella base di Cape Canaveral.
In particolare, nella mostra modenese viene presentato, attraverso diapositive a colori, il documentario Ombre e luci negli U.S.A.: venne realizzato nel 1964, a partire da materiali prodotti sicuramente della Zuccoli.

Oltre alle fotografie, ai taccuini originali provenienti dall’archivio – oggi di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e conservato presso Fondazione Fotografia – a pubblicazioni e articoli dell’epoca su Tina Zuccoli, la mostra propone video-testimonianze di persone che l’hanno conosciuta.
Infine, ad attivare una connessione con la contemporaneità saranno le fotografie di Andrea Simi. L’artista, originario di Siena, sarà presente con il suo ultimo lavoro, alla ricerca di connessioni e tracce materiali nel presente, muovendosi tra i luoghi personali e geografici dell’autrice.

[Immagine in apertura: N.A.S.A. Photo, Tina Zuccoli at Pad. 37 (Cape Canaveral, Florida), 1964, gelatina a sviluppo, 20.5×25.3 cm, courtesy Fondazione Fotografia Modena (Fondo Tina Zuccoli)]