L’Italia di Zaha Hadid: la mostra-omaggio al MAXXI di Roma

21 Luglio 2017

Regium Waterfront, Reggio Calabria 2007 - TBC Render, Courtesy Zaha Hadid Architects

Si lega anche a un concorso fotografico L’Italia di Zaha Hadid, la mostra con cui, a Roma, il MAXXI omaggia la memoria della progettista anglo-irachena, scomparsa nel marzo 2016 all’età di 65 anni, appena qualche settimana dopo essere insignita della prestigiosa Royal Gold Medal for Architecture. Aperto a tutti, il contest promosso in parallelo con la retrospettiva curata da Margherita Guccione – Direttore MAXXI Architettura – e Woody Yao – Direttore di Zaha Hadid Design – incoraggia alla realizzazione di opere fotografiche capaci di offrire un’interpretazione personale di uno dei cinque edifici realizzati dall’architetto in Italia: la stazione marittima di Salerno, la Torre Generali per City Life a Milano, il Messner Mountain Museum, la stazione ferroviaria AV di Napoli Afragola e, naturalmente, il museo MAXXI nella Capitale.
Proprio questi interventi ultimati costituiscono il focus della mostra romana; vengono presentati attraverso schizzi, dipinti, maquettes e reliefs. Il percorso espositivo si estende inoltre anche ai progetti non ancora realizzati o rimasti su carta, sempre destinati alle città italiane: è il caso del Museo d’arte nuragica e contemporanea di Nuoro, in Sardegna, e di Jesolo Magica Centro commerciale e Jesolo Magica Hotel and Business Centre, in Veneto.

Nel delineare la distintiva visione di Zaha Hadid verso i temi della progettazione – dagli studi interdisciplinari finalizzati all’applicazione di nuove soluzioni e tecnologie al costante slancio verso la ricerca e sperimentazione, con il raggiungimento di risultati anche pionieristici – la mostra non rinuncia a soffermarsi sul suo contributo sul fronte del design. A questo specifico campo d’azione, infatti, è dedicata un’intera sezione che analizza i sodalizi creativi e produttivi della progettista con numerose aziende del made in Italy: B&B per i divani, Cassina per le sedute, Sawaya&Moroni per i tavoli, Slamp per le lampade, Magis per le librerie componibili, Fendi per borse e gioielli dedicati al charity sono alcune delle partnership siglate nel corso della sua carriera.

Infine, lo sguardo si estende anche oltre i confini nazionali con l’esposizione di ulteriori lavori che hanno costituito “un passaggio significativo nell’evoluzione del linguaggio e della ricerca architettonica di Zaha Hadid, dagli esordi alle ultime realizzazioni ancora in corso“. A corredo della mostra, le foto di Helene Binet, autrice della maggior parte delle immagini ufficiali delle architetture firmate Hadid.

Resa possibile grazie alle collaborazioni attivate con Zaha Hadid Design, Zaha Hadid Architects, la Fondazione Zaha Hadid e il supporto di numerosi sponsor, L’Italia di Zaha Hadid resterà aperta fino al 14 gennaio 2018. In programma sono previste attività didattiche per le famiglie e per le scuole, workshop per adulti e studenti e visite guidate.