Tutti gli “ismi” di Armando Testa, tra arte e comunicazione

23 Luglio 2017


È un ritratto a tutto tondo, condotto esplorando in profondità l’opera e i temi formali, quello che il Mart dedica al celebre pubblicitario italiano nato a Torino nel 1917. Curata da Gianfranco Maraniello – Direttore del Mart – e da Gemma De Angelis Testa – moglie dell’artista – la mostra Tutti gli “ismi” di Armando Testa indaga il metodo e le scelte stilistiche “di una delle menti più eclettiche e vivaci della nostra cultura contemporanea“. Il riferimento agli “ismi”, evocato nel titolo, intende dare immediata evidenza alla costante azione di dialogo con l’arte contemporanea e con le avanguardie storiche attivata da Testa. Il progetto curatoriale proposto dal Mart, infatti, fa perno proprio su Futurismo, Astrattismo, Surrealismo, sui grandi artisti del Novecento, inquadrando questi riferimenti come le fonti primarie con cui uno dei maggiori comunicatori italiani scelse di misurarsi nella definizione di un vocabolario nuovo, in grado di rappresentare la vita moderna. Aperta fino al 15 ottobre, la rassegna si apre con l’estratto di una videointervista nella quale il pubblicitario dichiara che, dopo aver perso un cliente a causa di una proposta troppo azzardata, in agenzia si disse: “No, il Testa qualche volta ha delle cose azzeccate, negli “ismi”, chiamiamoli “ismi” tutti i modernismi“.

Oltre ad analizzare le influenze esercitate dai grandi Maestri dell’arte moderna internazionale, il percorso espositivo si snoda tra i risultati messi a segno nel corso della lunga carriera. Filmati, manifesti, quadri, fotografie, sculture, pubblicità, spot televisivi, bozzetti e installazioni delineano la visione di un artista la cui opera fu contraddistinta anche dalla passione per l’impiego della parola in senso umoristico.
Slittamenti semantici, oltre a veri e propri giochi di parole, sono infatti tra gli aspetti cardine del suo metodo, condotto “tra metafore, miraggi, sogni, favole, metamorfosi, le sue creazioni concedono un’evasione dall’ovvietà del reale, rispondendo ai bisogni primari dello spettatore: divertimento, emozione, coinvolgimento.”

Come sottolineato dalla stessa Gemma Testa – che, oltre ad essere Presidente di Acacia – Associazione Amici Arte Contemporanea, è anche curatrice dell’archivio monografico del marito – in una recente intervista ad Artribune, la mostra del Mart raccoglie molti inediti. “Sono anche presenti – ha precisato – alcune opere appartenenti alla collezione dell’Agenzia Testa. Per concepire il progetto abbiamo fatto un’immersione totale nell’universo di Armando, con l’obiettivo di dare forma al suo immaginario e analizzarne i temi ricorrenti e le molteplici modalità espressive. Al Mart ci sarà anche un nucleo di opere inedite che illustra la produzione propriamente artistica di Armando Testa, portata avanti parallelamente al suo lavoro in agenzia”.

Alla mostra Tutti gli “ismi” di Armando Testa si lega un catalogo, edito da Electa, con saggi di Gianfranco Maraniello e Stefano Bartezzaghi e un’intervista alla stessa Gemma De Angelis Testa.