Dal Bauhaus allo Stadio Flaminio: Getty Foundation per l’architettura del Novecento

10 Agosto 2017


Sono tra gli esempi più significativi dell’architettura internazionale del Novecento, i 12 edifici cui la Getty Foundation, nei giorni scorsi, ha annunciato di destinare un finanziamento nell’ambito del programma Keeping it Modern.
Finalizzata a supportare piani pilota di conservazione per strutture di pregio realizzate nel XX secolo, l’iniziativa è stata lanciata nel 2014 e mette a disposizione fondi – lo stanziamento complessivo quest’anno è pari a 1.66 millioni di dollari – da impiegare per avviare i processi di recupero di questo prezioso – e delicato – patrimonio.

Stadio-Flaminio-Pier-Luigi-Nervi-e-Antonio-Nervi-1959-Roma-Italia-Photo-Oscar-Savio-Courtesy-Pier-Luigi-Nervi-Project-Association-Brussels

Dopo l’iconica Opera House dell’architetto danese Jørn Utzon, a Sydney, e i Collegi Universitari di Giancarlo De Carlo a Urbino – tra le strutture cui è stato riconosciuto il sostegno nelle precedenti edizioni – quest’anno la Getty Foundation ha scelto lo Stadio Flaminio di Pier Luigi Nervi, a Roma (nell’immagine sopra); il Yoyogi National Gymnasium di Kenzo Tange, a Tokyo; il Museu de Arte de São Paulo Assis Chateaubriand di Lina Bo Bardi, a São Paulo; il Government Museum and Art Gallery di Le Corbusier, a Chandigarh (India); la Price Tower di Frank Lloyd Wright a Bartlesville, (Oklahoma); la Melnikov House di Konstantin Melnikov, a Mosca; l’edificio del Bauhaus di Dessau di Walter Gropius, a Dessau (nella foto in apertura); il St. Peter’s Seminary, di Andy MacMillan and Isi Metzstein, a Glasgow; la Cattedrale di Coventry di Sir Basil Spence, nel Regno Unito; la Boston City Hall di Kallmann, McKinnell, & Knowles, a Boston; il Complesso termale di Sidi Harazem, di Jean-François Zevaco, in Marocco; il Faculty of Architecture Building ad Ankara, di Altuğ and Behruz Çinici ad Ankara (Turchia).

A balzare agli onori della cronaca, almeno nel nostro Paese, è stata la notizia dell’assegnazione di un contributo pari a 180mila dollari allo Stadio Flaminio, fiore all’occhiello della XVII Olimpiade, dichiarato dal 2005 “opera di eccellenza” dalla Direzione per l’Arte e l’Architettura Contemporanee (DARC) del MiBACT, che lo stesso da tempo risulta aggredito da vari “processi di alterazione”.
Una situazione da risolvere con urgenza, che ha spinto la stessa l’Associazione PLN PROJECT e Do.Co.Mo.Mo Italia onlus, in accordo con il Comune di Roma e con il Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica della SAPIENZA Università di Roma, a presentare, nel marzo scorso, la domanda alla Getty Foundation di Los Angeles. “Con il grant concesso all’Università La Sapienza e la cooperazione attiva del Comune di Roma – ha precisato Marco Nervi, presidente PLN PROJECT  – potremo stilare un piano completo che consenta di tramandare questo capolavoro del moderno alle future generazioni senza prescindere dalle sue caratteristiche storiche e architettoniche”.