La storia del palazzo “surrealista” costruito da un postino francese

18 Agosto 2017


Quando intraprese la costruzione del suo Palais Idéal il postino di origini contadine Ferdinand Cheval probabilmente non immaginava che un giorno sarebbe diventato un luogo di “ispirazione” per generazioni di artisti e un’apprezzata meta turistica, meritevole del titolo di “monument historique”. Ripercorrere la vicenda costruttiva di questo originale complesso sorto nell’arco di 34 anni nella tranquilla cittadina di Hauterives, nella regione francese del Rodano-Alpi, vuol dire entrare nella mente di un semplice ma ingegnoso portalettere, capace di dare vita a un’architettura fiabesca senza contare su competenze tecniche o artistiche.

Tutto pare aver avuto inizio il giorno in cui, camminando, sarebbe inciampato su una pietra dalla “forma bizzarra e pittoresca” che raccolse e porto con sé. Si trattava del primo di una serie di ciottoli che Cheval iniziò a collezionare giorno dopo giorno, mettendo da parte gli esemplari più stravaganti nei quali si imbatteva anche durante il suo turno di lavoro. Unite insieme con malta e cemento, le pietre divennero la principale materia prima del suo Palais Idéal, una struttura affascinante e articolata, con un’altezza massima che sfiora gli undici metri, contraddistinta da sorprendenti decorazioni sulle diverse facciate.

Privo di spazi interni, l’edificio attira centinaia di visitatori annuali, affascinati tanto dalla complessità dei dettagli ‒ sono infatti presenti animali scolpiti, cascate, accrescimenti simili a coralli, figure ispirate alle divinità induiste e all’Antico Egitto, probabilmente conosciute da Ferdinand Cheval attraverso la lettura della rivista francese Le Magasin pittoresque ‒ quanto dalla personalità di questo curioso personaggio. Non un architetto, non un artista, ma un uomo che seppe tradurre un “ostacolo” incontrato lungo il proprio percorso in una formidabile creazione.

[Immagine in apertura: fonte Wikipedia]