Arte contemporanea “delirante” in mostra. Succede a New York

12 Settembre 2017


Si alza il sipario su una delle mostre più attese della stagione espositiva autunnale a New York. A partire dal 13 settembre, il Met Breuer ospita infatti Delirious: Art at the Limits of Reason, 1950–1980, appuntamento che sonda un trentennio di produzione artistica internazionale, contraddistinto da turbolenze, instabilità e conflitti.

Curata da Kelly Baum, Cynthia Hazen Polsky e Leon Polsky, del Dipartimento di arte moderna e contemporanea dell’istituzione newyorkese, l’esposizione riunisce i contributi di 62 artisti diversi, realizzati nell’arco temporale preso in esame. Esposte un centinaio di opere, in parte provenienti dalla collezione permanente del Metropolitan Museum; presenti anche lavori all’esordio assoluto in un appuntamento pubblico. Da Dara Birnbaum, a Hanne Darboven; da Philip Guston a Yayoi Kusama; da Sol LeWitt ad Ana Mendieta; da Bruce Nauman a Claes Oldenburg; da Carolee Schneeman a Robert Smithson, il ritratto delineato da Delirious: Art at the Limits of Reason, 1950–1980 restituisce tutto il disincanto di un’epoca sconvolta da profondi stravolgimenti politici e sociali. Pur nella loro eterogeneità, i risultati, talvolta deliranti, sono il frutto di una crescente fascinazione verso esperienze fantastiche e allucinatorie. Incongruenza, irrazionalità e disorientamento sembrano cingere in un unico abbraccio artisti che operarono e vissero in contesti geografici distanti, con visioni che di tanto in tanto sembrano procedere anche all’unisono tra Europa, Sud America e Stati Uniti.

Il “delirio” evocato nel titolo della mostra assume forme disparate a seconda dell’artista, dell’oggetto e del periodo di realizzazione: forme diverse dunque, ma anche stili e tecniche di lavoro distinte per ricalcare prospettive e punti di vista personali. Mentre alcuni artisti si sforzavano di rappresentare e dare una forma al concetto stesso di delirio, altri erano spinti a sperimentarlo in prima persona, “precipitando in stati vertiginosi e allucinatori“. Risultato di cinque anni di ricerca, Delirious: Art at the Limits of Reason, 1950–1980 costituisce la prima indagine interamente focalizzata sulla ricostruzione di questo fenomeno storico di notevole rilievo.