I sogni colorati di Miró, da Maiorca a Torino

8 Ottobre 2017

Joan Miró Maqueta para Gaudí X / Maquette for Gaudí X , 1975 [ca] Gouache, ink, pencil, pastel and collage on paper, 30,2x25,2 cm © Successió Miró by SIAE 2017 Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca Foto: Joan Ramón Bonet & David Bonet

130 opere, con una prevalenza di tele a olio di grande formato, cinque sezioni tematiche e oltre tre mesi di apertura per la monografica che Palazzo Chiablese, a Torino, dedica alla figura chiave dell’arte catalana del Novecento: Joan Miró.
Grazie al prestito della Fundació Pilar i Joan Miró a Maiorca, il capoluogo piemontese accoglie infatti Miró! Sogno e colore, un appuntamento espositivo che prende in esame la stagione creativa compresa tra il 1956 e il 1983, anno di morte dell’artista originario di Barcellona.

La mostra riunisce opere realizzate nell’isola di elezione di Mirò, Maiorca: qui visse con la moglie e qui ha sede la fondazione intitolata a entrambi. Proprio in questo luogo sono conservate un’inestimabile collezione, composta da 5mila pezzi e donata dalla coppia, nonché gli autentici “strumenti del mestiere” dell’artista, come pennelli, tavolozze e attrezzi, impiegati fino all’ultimo giorno.

Organizzata dopo le mostre focalizzate su altri nomi di punta dell’arte moderna, come Tamara de Lempicka, Matisse e Toulouse-Lautrec, Miró! Sogno e colore apre uno spaccato in un periodo fecondo della produzione artistica del maestro catalano, testimoniando anche come il suo linguaggio si sia trasferito dalla trattazione come donne, uccelli e paesaggi monocromi, verso una pittura sempre più materica.
Il risultato di questa ultima fase sono opere bidimensionali, realizzate con le dita e con i pugni spalmando gli impasti su compensato, cartone e materiali di riciclo, e anche sculture, frutto delle sperimentazioni condotte su diversi materiali, collage e “dipinti-oggetto”.

Nelle cinque sezioni espositive della mostra – RadiciPrincipali influenze artistiche di MiróMaiorca. Gli ambienti in cui creava; La metamorfosi plastica (1956-1981)Vocabolario di forme – sarà possibile cogliere anche connessioni e influenze con autori che suscitarono l’interesse del maestro catalano o con particolari correnti artistiche: è il caso di Antonio Gaudí e delle suggestioni esercitate dall’estetica e dalla filosofia orientale.
A questo proposito, Enrica Pagella – Direttore Musei Reali Torino – ha osservato come “sull’arte di Miró ha avuto una forte influenza anche la cultura orientale: l’artista condivise infatti con molti altri artisti della sua generazione una grande sensibilità verso l’estetica giapponese e sperimentò una pittura ancora più essenziale già a cominciare dal viaggio a Tokyo per la grande mostra a lui dedicata. Infine, il profondo sentimento della natura, vibrante nella luce mediterranea, come accade anche a Picasso o Dalí, gli offre i temi sui quali soffermarsi e che costituiscono il patrimonio di figure che si presenta al visitatore.”

Miró! Sogno e colore resterà aperta fino al 14 gennaio prossimo.

[Immagine in apertura: Joan Miró, Maqueta para Gaudí X, dettaglio, 1975 [ca] © Successió Miró by SIAE 2017, Archive Fundació Pilar i Joan Miró a Mallorca. Photo by Joan Ramón Bonet & David Bonet]