Le “bellezze bionde” ritratte da Sophie Hatier a Clervaux

10 Dicembre 2017

Sophie Hatier, Marilyn © Christof Weber - CDI 2017

La Reggia di Versailles è tuttora popolata, anche se i “residenti” sono di un genere molto particolare. Un genere animale, per la precisione, dal momento che stiamo parlando degli splendidi cavalli impiegati nella Scuola Equestre di Versailles, fondata nelle Scuderie Reali da Bartabas nel 2003.
Sono loro le bionde bellezze a cui si riferisce sibillinamente il titolo di una serie fotografica – Marilyn, appunto – realizzata da Sophie Hatier, i cui scatti resteranno affissi fino a settembre 2018 lungo le strade di Clervaux, città lussemburghese dal ricco programma di esposizioni temporanee nei suoi spazi pubblici.

Le fotografie realizzate dalla Hatier ai cavalli di Versailles si distinguono per un certo grado di surrealtà, in parte favorito dalla stessa razza equina – tutti i soggetti sono Lusitani dal manto “cremello”, ovvero di un color crema diafano spesso accompagnato da occhi azzurri altrettanto chiari – e molto dovuto all’approccio della fotografa.
Invece di immortalare i suoi soggetti al lavoro, in uno sfoggio di pose artistiche, muscoli tesi e criniere ondeggianti, Sophie Hatier ha infatti scelto di ritrarli come fossero essere umani: il risultato è una serie di primi piani delle magnifiche teste, riprese spesso frontalmente o in profili ieratici, sullo sfondo dei muri antichi – e ugualmente “dorati” della Reggia di Versailles.

L’eleganza della composizione, l’assenza di elementi che contestualizzino le immagini, la stessa presenza scultorea dei grandi animali fa di questi ritratti quanto di più lontano si possa immaginare dalla fotografia naturalistica. Avvicinandoli piuttosto a una sorta di indagine psicologica delle tante personalità rappresentate dai cavalli dell’Accademia, visivamente così simili tra loro eppure capaci di distinguersi dai “colleghi” per portamento, carattere, indole.

[Immagine in apertura: Sophie Hatier, dalla serie Marilyn, installazione fotografica a Clervaux © Christof Weber – CDI 2017]