L’artista africana Lubaina Himid vince il Turner Prize 2017

7 Dicembre 2017

Lubaina Himid Naming the Money 2004 Installation view of Navigation Charts, Spike Island, Bristol 2017 Courtesy of the artist, Hollybush Gardens, and National Museums, Liverpool Photo: Stuart Whipps

Ritenuto uno dei premi d’arte più ambiti del Regno Unito e non solo, il Turner Prize 2017 è andato all’artista di origini africane Lubaina Himid, che ha sbaragliato la concorrenza dei candidati – inclusi con lei, nella shortlist dei possibili vincitori, c’erano Andrea Büttner, Hurvin Anderson e Rosalind Nashashibi.

Istituito nel 1984, a partire da quest’anno il prestigioso riconoscimento, da sempre considerato un’ottima occasione di visibilità per le giovani leve dell’arte, ha ampliato i suoi confini, aprendosi ad autori di tutte le età e non solo agli under 50, come avvenuto in passato. Classe 1954, la Himid è la prima artista ultrasessantenne ad aggiudicarsi il premio e la relativa somma di 25mila sterline.

La giuria, presieduta da Alex Farquharson, direttore della Tate Britain, e composta da Martin Herbert, Dan Fox, Emily Pethick e Mason Leaver-Yap, ha tributato alla Himid il riconoscimento assegnato ogni anno a un autore nato o attivo in Gran Bretagna a fronte di una mostra presentata nell’arco dei 12 mesi precedenti.
L’artista ha conquistato il Turner Prize grazie alla sua capacità di affrontare il tema del colonialismo e del razzismo attraverso un linguaggio che mescola pittura, stampa, disegno e installazione, testimoniato dalle mostre Lubaina Himid: Invisible Strategies a Oxford e Navigation Charts a Bristol.

[Immagine in apertura: Lubaina Himid, Naming the Money, 2004. Installation view of Navigation Charts, Spike Island, Bristol 2017. Courtesy of the artist, Hollybush Gardens, and National Museums, Liverpool. Photo: Stuart Whipps]