L’omaggio di Milano a un antico guerriero hindū

27 Febbraio 2018

Vīrabhadra con nella mano destra superiore il tridente e nella sinistra superiore un cobra. Maharashtra meridionale, India centrale, XVIII sec. Fusione in lega di rame (ottone). Cm. 26,5 x 15,7

Bisognerà attendere solo fino al primo marzo per ammirare le opere recentemente acquisite dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, in seguito alla donazione dei collezionisti milanesi Giuseppe e Paola Berger. Stiamo parlando delle 72 placche rituali hindū raffiguranti il divino guerriero Vīrabhadra, entrate a far parte dell’itinerario espositivo della sede meneghina.

La nuova sezione curata da Marilia Albanese riunirà la densa raccolta di manufatti realizzati fra il XVII e il XIX secolo, a riprova della grande diffusione del culto di Vīrabhadra, divino guerriero e incarnazione terrifica di Śiva, che si affermò soprattutto durante il regno di Vijayanagara, prima della quasi totale conquista musulmana del Paese indiano.

Solitamente esposte negli altarini domestici e usate nel cerimoniale dei templi, le placche sono testimoni di una storia antica e trasversale, legata all’incarnazione della collera divina in un cavaliere che sconfigge l’ingiustizia. Una vicenda che rivive nel presente grazie alla raccolta di Giuseppe Berger, che a tal proposito ha raccontato: “Questa mia collezione è nata per caso, una cinquantina di anni fa, quando entrai nella bottega dell’amico antiquario Saitz, allora in Porta Romana; qui acquistai a caro prezzo (120.000 lire!) la mia prima placca, ma soprattutto mi innamorai di questo grande guerriero e delle sue affascinanti storie”.

[Immagine in apertura: Vīrabhadra con nella mano destra superiore il tridente e nella sinistra superiore un cobra. Maharashtra meridionale, India centrale, XVIII secolo]